The Boys sta per essere ripubblicato in albetti da Panini Comics. L'editore dopo aver testato il formato con serie come Moon Knight, Superior e Kick Ass, ha deciso di riproporre mensilmente anche The Boys con questa formula.
La collana ombrello che la conterrà si chiama Panini Pulp, formato americano 17x26, con 48 pagine brossurate, a colori. 3,00 euro.
Per l'occasione ci sarà anche una variant cover al costo di 5,00 euro.
The Boys è una serie che personalmente trovo davvero avvincente, scritta da Garth Ennis e disegnata da Darick Robertson. Già in passato ho avuto occasione di parlare di The Boys facendone un'approfondita analisi che fu raccolta in un volume, un saggio su Garth Ennis dal titolo Nessuna Pietà agli Eroi.
Essendo quello un saggio sull'autore ed avendone io curato solo una parte, ho deciso di proporvela settimanalmente, ogni venerdì, finchè dura, a partire da oggi.
In America ci pensa la Wildstorm1
per prima a pubblicare The Boys. È solo con il sesto numero
che la direzione della Dc Comics decide la sospensione della serie
nonostante la sentita accoglienza da parte del pubblico statunitense.
È il 2006, ottobre, e il primo numero
di The Boys vede la luce nelle fumetterie d'America.
Coadiuvato ai disegni da Darick
Robertson2,
che ne firma tutti i numeri e le copertine, la serie parte in maniera
brillante in quello che potrebbe essere definito lo stile Ennis.
A contattare Robertson e a proporre il lavoro è stato lo stesso Ennis3. I due avevano già lavorato insieme su un capitolo del Punisher4 della Marvel, e le impressioni del disegnatore sulla serie sono state da subito positive. "Ho adorato il concetto fin dall'inizio e avevo la sensazione che avrebbe trovato il suo pubblico"5 dice Robertson in riferimento a The Boys e non sbagliava.
A contattare Robertson e a proporre il lavoro è stato lo stesso Ennis3. I due avevano già lavorato insieme su un capitolo del Punisher4 della Marvel, e le impressioni del disegnatore sulla serie sono state da subito positive. "Ho adorato il concetto fin dall'inizio e avevo la sensazione che avrebbe trovato il suo pubblico"5 dice Robertson in riferimento a The Boys e non sbagliava.
Il presupposto è abbastanza semplice:
in un mondo pieno di Super6
è necessaria la presenza di qualcuno capace di porgli un freno
qualora questi dovessero smarrire la retta via. Quando i Supereroi
sono fuori controllo e né lo Stato, né altri supereroi, né
qualunque forza governativa è in grado di contrastarli, entrano in
scena i ragazzi, un
gruppo di personaggi underground, al soldo della C.I.A., pronti a
fronteggiarli, spaventarli e, quando occorre, intimidirli fino a
ricorrere all'omicidio.
Tutta
la storia è basata su uno scambio continuo di adrenalina e paura,
come se alla base del sistema, come pilastri a tenerlo in piedi, ci
fosse la consapevolezza che gli equilibri possano essere rispettati
solo se è presente un freno inibitore, un qualcosa che garantisca
l'attuale status quo.
I Boys sono la kryptonite di questi Super ed è necessario che i
Super lo sappiano.
Sebbene i super descritti da Ennis in The Boys possano riportare alla memoria quelli di Watchmen7, il paragone si fa più calzante se si prende in considerazione la miniserie del 1992 Brat Pack di Rick Veitch. Come Veitch stesso afferma8, Brat Pack fu l'iniziatore del sottogenere dei "supereroi deviati", l'estremizzazione del concetto già racchiuso in Watchmen dell'umanizzazione dei supereroi, non più boyscout esenti da difetti ma individui che scelgono di mascherarsi e combattere il crimine solo per legittimare la propria voglia di violenza e sessualità deviata e deviante. I personaggi di Brat Pack possiedono degli standard di moralità pari a quelli dei loro nemici, tanto è vero che il villain Blasphemy sembra assurgere quasi a eroe della vicenda, se lo si confronta con i peccati di violenza, pedofilia, stupro, circonvenzione di minori et similia di cui si macchiano i supereroi della storia. Alla luce di queste descrizioni, non è difficile capire perché tanti parallelismi siano fatti fra The Boys e Brat Pack.
The Boys non
nasconde certo la voglia di essere frizzante e profondo ma, al tempo
stesso, fuori dai soliti schemi in cui sono incasellati i supereori
classici. Mentre i personaggi della DC Comics sono dotati di
superpoteri stravaganti e letali votati alla giustizia e alla
legalità, in The Boys il tono è più acerbo e realistico. In questo
microcosmo accade ciò che probabilmente accadrebbe se ipoteticamente
nella nostra realtà apparissero uomini e donne dotati di un potere
incontrastabile di cui tutti gli altri sono sprovvisti: la nostra
società subirebbe un crack devastante.
Numerose negli anni
sono state le saghe narrative, all'interno dei principali universi
supereroistici, che hanno visto i personaggi più
potenti ed onesti della Terra alle prese con i propri bassi
istinti, spesso con conseguenze ed epiloghi drammatici. Ciò che
frequentemente accadeva è che il marketing e la direzione editoriale
delle varie testate fumettistiche raramente lasciava che il
cambiamento fosse duraturo o definitivo. In The Boys è la norma, lo
start-up dal quale partono tutti gli eventi narrativi: il potere
chiama la corruzione che chiama altro potere, in una catena di eventi
che porterebbe alla distruzione dell'intero sistema.
Punto di
riconoscibilità della serie è la presenza di scene di violenza,
esagerate e al limite dello splatter, e di sesso, molto spesso
vissuto in maniera prepotente e brutale, più che sentimentale.
È il 2008 e la
Panini Comics9
ha acquisito i diritti di pubblicazione della serie The Boys per
l'Italia. I primi 6 numeri, quelli che aprono e chiudono il ciclo di
pubblicazioni per la WildStorm, sono pubblicati in TPB10,
all'interno della collana 100% Cult Comics11.
La pubblicazione in Italia non è regolare ma, pur non avendo una
periodicità fissa, raggiunge nel corso di poco più di un anno e
mezzo il quinto TPB, che è alla data di oggi, l'ultimo uscito.
La serie ha una
buona risposta di pubblico anche in Italia, tanto che il primo volume
viene presto esaurito e ristampato12
a luglio dello stesso anno13.
Così come
l'edizione americana, anche il primo numero italiano di The Boys gode
di una prefazione a cura di Simon Pegg.
Simon
Pegg nasce nel 1970 a Gloucester,
Inghilterra. È scrittore e attore cinematografico e televisivo.
Balzato alla ribalta per la serie televisiva Spaced
e soprattutto per i film Hot Fuzz
e L'Alba dei Morti Dementi
(Shaun of the Dead), Pegg si ritrova protagonista, insieme a Latte
Materno, La Femmina
della Specie, il
Francese e Billy "il
Macellaio" Butcher, di
questa serie a fumetti. La fisionomia di Pegg infatti viene presa a
modello dal disegnatore Darick Robertson per creare il personaggio di
Hugh Campbell14,
poi conosciuto come Piccolo Hughie,
l'ultimo arrivato in squadra e fortemente voluto da Butcher, capo del
gruppo, per la sua potenziale rancorosa avversione nei confronti dei
Super.
Il posto in squadra
che ricopre Hughie è all'inizio oscuro anche ai suoi stessi mentri.
Prima è infatti messo nelle retrofile per poi essere guidato da
Butcher ad esprimersi al meglio e violentemente sul campo, lanciato
nel pieno dell'azione già dalla prima missione. Sin dal primo ciclo
narrativo infatti, Hughie arriva involontariamente all'omicidio,
preterintenzionale, di Blarney Cock, supereroe membro dei
Teenage Kix, uno dei due supergruppi adolescenti15
ancora in attività. Narrativamente l'importanza di Piccolo Hughie è
fondamentale perchè il lettore venga introdotto alla trama
narrativa. Piccolo Hughie tuttavia ricopre in The Boys un ruolo più
impegnativo di quello che nelle vicende di Batman è di Robin
e che nelle storie di Paperino è di Qui, Quo e
Qua.
È la voce narrante
che guida il lettore e lo trascina in un vortice di vicende,
descrivendogli al tempo stesso ambiente, personaggi e situazioni. È
l'evento scatenante che dà il via alla vicenda, riportando in scena
i Boys e dando il là alla ricostruzione del gruppo.
Non solo un ruolo
di spalla quindi, ma qualcosa di veramente importante: un
ruolo da protagonista tra i protagonisti.
Nella prefazione,
Simon Pegg, si dichiara entusiasta della scelta di Robertson di
donare il proprio volto a Hughie in quanto egli è da sempre lettore
di fumetti e ammiratore dei precedenti lavori del disegnatore. Una
prefazione potente e mai noiosa, che riesce ad introdurre alla
lettura creando il giusto clima di attesa per una storia che anticipa
situazioni impareggiabili e di continua depravazione morale.
Piccolo Hughie è l'unico personaggio della serie ad essere stato realizzato partendo da una figura reale e in merito Robertson stesso dichiara che "il Francese (Frenchman) è ispirato a Vincent Cassel e il Macellaio (Butcher) somiglia al Robert Shaw in là con gli anni, ma solo Hughie è basato su un aspetto fisico ben preciso"16.
Piccolo Hughie è l'unico personaggio della serie ad essere stato realizzato partendo da una figura reale e in merito Robertson stesso dichiara che "il Francese (Frenchman) è ispirato a Vincent Cassel e il Macellaio (Butcher) somiglia al Robert Shaw in là con gli anni, ma solo Hughie è basato su un aspetto fisico ben preciso"16.
Quantomeno nel
primo ciclo di storie, quella che potrebbe essere identificata come
la prima saga dei Boys, Le Regole del Gioco17,
le aspettative non vengono deluse.
E non potrebbe
essere altrimenti.
La vicenda parte in
quarta e già nelle prime dieci pagine c'è tutto quello che The Boys
può offrire: violenza, strafottenza, morte e sesso. Mentre a Billy
Butcher spetta la piacevole parte del bull in un rocambolesco
rapporto sessuale con Susan Rayner, piacente donna tutta d'un
pezzo sul lavoro, lussuriosa nella vita privata, nonchè direttore
della C.I.A. al cui soldo sono i Boys, al Piccolo Hughie spetta un
ruolo ben piu drammatico.
Tutto accade
improvvisamente, niente lo lascia presagire, il bel tempo e le belle
parole che Hughie scambia con Robin, la sua ragazza, non annunciano
assolutamente la tragedia. Si tengono per mano, si amano, ne stanno
parlando. La morte di Robin è tragicomica e violenta quanto
immediata e fulminea: A-Train è
un ex membro dei Teenage Kix, recentemente approdato nei
Sette. Egli si
scoprirà corrotto e assetato di potere come tutti gli altri super e,
grazie al dono della supervelocità, lanciato all'inseguimento di un
supercriminale, investe letteralmente Robin mentre stringe tra le
mani il proprio fidanzato, staccandole di netto le braccia e
incollando con ben poco garbo il resto del corpo su di un muro
neanche tanto vicino.
Hughie resta lì,
immobile, in silenzio, allibito.
Per staccare le sue
mani da quelle dell'ormai ex-fidanzata, sono dovute intervenire le
forze dell'ordine armate di sedativi e urla, che vanno ad affiancarsi
a quelle di disperazione di Hughie.
A-Train dal canto
suo non sembra curarsene, anzi, disinteressato come è arrivato
nell'atto di compiere l'omicidio, se ne va.
I Sette sono il supergruppo più
potente e temuto del paese. Composto da sette super umani18,
tra i quali il già citato A-Train, è il simbolo dell'America
moderna e incarna, agli occhi del popolo, il sogno americano, quello
falso e improbabile di un mondo sicuro anche dopo l'undici settembre
2001. Quel mondo in cui si può vivere felici e si possono dormire
sonni tranquilli sulla base della certezza che se mai dovesse
accadere qualcosa, una dichiarazione di guerra o un improvviso
attacco extraterrestre, ci sarebbero loro a proteggere la
popolazione: i supereroi. Ed essendo questi dalla parte del governo,
e controllati da una multinazionale, è facile pensare che sia il
governo stesso a proteggere il suo popolo. Peccato che come ha modo
di dire Ennis per bocca di Butcher "se puoi schivare
proiettili o essere più
veloce dei tachioni o nuotare nel sole, hai di meglio da fare che
salvare il mondo per la centesima volta19".
Capitanato dal Patriota, figura solo apparentemente pura e
limpida e che scimmiotta i personaggi più
nobili del mondo dei comics quali Capitan America e Superman,
questo gruppo si candida sin da subito come l'antagonista dei Boys. E
a conti fatti non potrebbe essere altrimenti.
Potenti, belli a vedersi, politicamente al sicuro, ricchi e con una
gerarchia interna ben affermata, nel supergruppo per eccellenza è
facilmente identificabile quell'idea ormai consolidata nella nostra
società, del fine che giustifica il mezzo, anche quando il mezzo
utilizzato smentisce il credo, le religioni e quelle che fino a quel
momento sono state le consuetudini dell'interessato. Prova di questo
è Annie January l'alter ego civile di Starlight, supereroina
proveniente dai Giovani Americani, ultima arrivata nei Sette
in sostituzione di Fiaccola.
Accedere ai Sette non è facile, tutto suggerisce la necessità di
un'importante sequela di selezioni, unita alla scomparsa, dato il
nome del gruppo, di uno degli eroi già presenti in squadra. È
quello che accade a Fiaccola.
Ennis non lascia vedere al pubblico Fiaccola, non subito almeno, ma
lascia intendere, tramite le parole del Patriota, che questi abbia
in passato militato nei Sette e che è deceduto per mano dei Boys20.
Il modo in cui esce di scena questo personaggio è raccontato più
avanti, nel quinto volume edito da Panini Comics, ed è senz'altro un
punto cardine per comprendere al meglio quali sono i perché delle
azioni dei ragazzi. I retroscena nascondono omicidi a sangue freddo
da parte di entrambi i gruppi, un fare mafioso che darà origine ad
un tacito accordo per il quale i Boys e i Sette non dovranno più
scontrarsi.
Starlight, ragazza tutta casa e chiesa, è ben lieta di avere avuto
finalmente accesso nel gruppo più
potente della Terra. Resta però allibita quando il Patriota le
propone, come ultimo test d'ingresso, di prendergli in bocca
l'arnese.
Ma non solo a lui, anche a Black Noir e ad A-Train.
Quando si dice lo spirito di squadra.
Se con Butcher alle prese con la direttrice Rayner eravamo davanti ad
una scena di sesso consapevole e voluto da entrambe le parti, con il
sottinteso gioco dello scambio dei ruoli dove la donna potente viene
sottomessa e l'uomo burbero che normalmente sarebbe ai suoi ordini,
le è padrone, nella situazione attuale Ennis ci mette di fronte ad
un piano sessuale a cui dovremo fare l'abitudine: la depravazione dei
supereroi.
Omosessualità, scambi di coppie e di ruoli, prostitute, droga da
festini, orge e mai, mai, la presenza
di profilattici. Sarà contento il papa. Tutto questo unito
ovviamente all'utilizzo del proprio corpo come oggetto in affitto,
metodo di pagamento per dei vantaggi reali e immediati.
La ragazza è a un bivio: da un lato i principi, dall'altro
l'obiettivo.
La decisione è difficile e il dilemma è evidente, come evidente è
che non è consono ad una signorina timorata di Dio, cattolica
praticante, praticare anche la fellatio a dei Super in gruppo. Tre
alla volta.
Ad ogni modo Starlight entra in squadra.
Il comportamento della giovane Annie January fa riflettere sulla
situazione della società contemporanea, dove il compromesso con i
propri valori spesso volge in favore della strada più
semplice, quella che cammina nella direzione degli istinti più
bassi, del soldo facile e della dissolutezza morale. Se l'obiettivo
raggiunto, per quanto nobile e altruistico, è sostenuto anche solo
da un'azione che si contrappone al principio per il quale si è
lottato, viene necessariamente a mancare quella purezza che
originariamente ci ha spinto all'azione. Si diventa corrotti. E chi
dice di combattere la dittatura dall'interno è già complice21.
Butcher trova
terreno fertile, nonostante i primi tentennamenti di Campbell, ad
arruolarlo in squadra. L'ingenerosità del governo americano, i cui
portavoce si presentano a Hughie in piena fase di lutto, spingendolo
a firmare una dichiarazione spontanea che gli nega la possibilità di
citare il governo per la morte della ragazza e per i traumi
psicologici di cui è rimasto vittima, unita alla certezza che tra i
Sette prende ora posto A-Train, altro non è che una semplificazione
per il lavoro che lo attende: convincere Piccolo Hughie a entrare in
scuderia.
Butcher è una
figura complessa e di spessore. Non troppo alto, corporatura robusta,
grosso quanto un toro, brusco e volgare al limite della decenza
concessa ai comics, è il capo e la mente dei Boys. È lui che ha
formato la squadra, è lui che dà gli ordini ed è lui che sistema
le cose quando iniziano ad andare storte. In un primo momento il
ruolo di Butcher sembra essere limitato a quello di un comandante con
i muscoli, una figura le cui capacità sono spaccare e distruggere,
ma presto Ennis dimostra come Billy il Macellaio sappia gestire
egregiamente situazioni più difficili e che, più
importante, conosce bene anche i meccanismi del buon confidente. E
del manipolatore.
NOTE:
1
Casa Editrice fondata nel 1991 da Jim Lee, la Wildstorm viene ceduta
nel 1998 alla DC Comics che sotto questo marchio si propone di
pubblicare materiale supereroistico dalle trame mature e complesse.
2
Darick Robertson vive a Napa, California. Fumettista, tra i suoi
lavori più conosciuti vanno senz'altro citati Transmetropolitan
di Warren Ellis, Punisher: Born di Garth Ennis, e ovviamente
The Boys. Attualmente è al lavoro solo su quest'ultimo.
3
Vedi intervista allegata.
4
Punisher: Born. Prima pubblicazione italiana: 2004; Panini Comics.
5
Vedi intervista allegata.
6
"Super" è una contrazione di supereroe, il termine
con cui vengono identificati, all'interno di The Boys, tutte quelle
persone dotate di un potere particolare che pongono il soggetto su
un piano superiore rispetto a tutti gli altri.
7
La peculiarità di Watchmen è lo
smantellamento dell'idea del supereroe come personaggio positivo
senza onta. L'opera di Moore si differenzia dagli archetipi
supereroistici classici per la presenza di persone comuni non
estranee a problemi di natura psichica e sociale che hanno scelto il
mestiere di vigilanti.
8
Il riferimento è a un'intervista rilasciata a newsarata:
http://forum.newsarama.com/showthread.php?t=102228
9
Nel 1998 le Edizioni Panini
acquisirono la Marvel Italia e fondarono la divisione Panini Comics,
il cui direttore editoriale è tutt'ora M. Marco Lupoi.
10
TPB
è l'abbreviazione di Trade
Paberback,
generalmente, libro,
comic book.
Indica quei volumi rilegati tramite l'utilizzo della brossura.
11
Cult Comics
è una sottoetichetta della Panini Comics, fondata nel 1997, ha
avuto per anni tra i titoli più venduti, Spawn
personaggio cult degli anni '90 creato da Todd McFarlane.
12
Il primo volume italiano di The
Boys (100% Cult Comics) ha un costo al pubblico di 13,00 euro. Con
la ristampa dello stesso, il prezzo passerà a 15,00 euro. La
ristampa ha una copertina differente rispetto alla prima edizione.
13
È il 2009.
14
In un'intervista rilasciata al
sito comicsbulletin.com
Robertson afferma che non immaginava che Simon Pegg avrebbe un
giorno riscosso un successo tale da renderlo particolarmente famoso
e che lo omaggiò, dando a Hughie le sue fattezze, in un momento in
cui era ancora sconosciuto al grande pubblico.
15
I supergruppi adolescenti sono solo due: i già citati Teenage Kix e
i Giovani Americani.
16
Vedi intervista allegata.
17
Titolo originale: The
Name of the Game; The
Boys 1, 2; Wildstorm; pubblicati
dall'ottobre al novembre 2006.
18
L'attuale formazione dei Sette è composta da: The Deep, Jack
From Jupiter, Black Noir, Queen Maeve, A-Train,
Starlight e il Patriota,
leader del gruppo.
19
The Boys n° 1; tav. 13; ottobre 2006; Garth
Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Wildstorm.
20
Questo
è quello che lascia intendere il Patriota parlando con The Deep,
Jack From Jupiter e Black Noir dopo l'assassinio di Blarney Cock.
The Boys n° 6; tav. 10; febbraio 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; WildStorm.
The Boys n° 6; tav. 10; febbraio 2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; WildStorm.
21
Daniele Luttazzi – Adenoidi,
2003.
1 commenti:
Quando uscirà il primo numero?
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