mercoledì 29 settembre 2010

Il tempo necessario



"Berlusconi confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo: magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, capo dello Stato, Parlamento" [Gianfranco Fini - PDL - 1 dicembre 2009]


Gipi è un ottimo fumettista. E ha anche un umorismo molto Fini.

mercoledì 22 settembre 2010

Primo 3x2 di Mondi Sommersi


Voglio fare un pò di spazio in negozio e ho listato un pò di materiale. Sono volumi vari, c'è un pò di tutto.
Non mi dilungo, se siete interessati ai fumetti, QUI c'è il "Primo 3x2 di Mondi Sommersi". Mica cazzi.
Sono 350 volumi circa che aumentano e diminuiscono in base alle vendite e ad eventuali aggiornamenti.
Fate voi. Io ve l'ho detto.

mercoledì 15 settembre 2010

Cose che non capisco proprio [TRILOGIA X]


La gente prende piede, tal'uni facendo finta di niente, tal'altri facendo finta e basta. Va di moda essere vaghi sulle cose della vita, fa figo essere costipati nell'impossibilita' del fare, dice "ma io ci provo, faccio del mio meglio". Cosi' mi han detto svariati sucker cercando di giustificarsi... idioti! E' come se uno dopo avere cagato, si pulisce con la mano e quella cazzo di mano vuole stringer la mia, giustificandosi del fatto che di questi tempi non si trova carta igienica. [Gruff - Sucker è per Sempre]

A proposito di comunicazioni ufficiali come QUESTA da parte di un editore, in questo caso Panini Comics, sull'home page del proprio sito, avrei qualcosa da dire.

E' imbarazzante il modo in cui Panini Comics metta online comunicati come questo.
Non è la prima volta. Ed ero infastidito le prime volte figuriamoci dopo anni di accuse vaghe, generalizzate e reiterate. Infantili.
Bugiarde.
Partendo da una cosa legale e leggittima, si cerca di criminalizzarla per motivi che posso supporre e dirò più avanti, e lo si fa nel peggiore dei modi:

1) senza accusare qualcuno in particolare (altrimenti questi potrebbe rispondere)
2) infangando la categoria dei librai specializzati (che per inciso, sono i loro clienti, quindi quelli che tengono in piedi la baracca)
3) comunicando ai clienti finali (cioè ai lettori) che è brutto e non sta bene fare qualcosa che è legale, nell'home page del loro sito.

Ancora lì a cercare di convincere i miei clienti (miei in senso lato. Miei in quanto io essere commerciante. Miei nel senso che di sicuro non sono i suoi clienti) che il libraio è una cattiva persona. Un cattivo referente.
Ancora lì a cercare di convincere i miei clienti che non è un mio diritto utilizzare i miei investimenti come io commerciante ritengo opportuno. E che la legge ritiene sia legale.

La cosa diabolicamente imbarazzante è che lo dicono anche loro nel proprio comunicato che la mossa del negoziante è leggittima, il che si traduce con legale che a sua volta si traduce con "lo posso fare e nessuno deve cagarmi il cazzo". Per Thor.

"Un po’ ci dispiace, premessa la piena legittimità dei punti vendita ad agire in questo modo, ci sembra vadano un po’ penalizzati quei negozi che hanno scelto il rispetto delle nostre indicazioni e dei loro lettori che non hanno acquistato il cofanetto completo, che potranno leggersi il prosieguo della saga solo più avanti."

Cazzi loro.
Dei negozianti e dei lettori.
Non è che sono imbecilli. Hanno un cervello, non c'è bisogno che arriva Panini Comics a spiegare al mio cliente che 125 (il costo dei 3 volumi presi singolarmente) è un numero maggiore di 105 (il valore del cofanetto).
Va bene che sono lettori di fumetti. Va bene che sono cresciuti a Dragon Ball e Naruto, ma mica sono completamente rincoglioniti, porco cane.
C'è speranza. Fidatevi.
Alcuni sanno anche contare, credetemi.
Hanno deciso così, pace. Ognuno è libero di fare quello che ritiene opportuno con i propri soldi. Il negoziante vuole vendere a Natale un volume. Lo facesse. Il lettore vuole comprarlo a Pasqua. Bene.
Se è leggittimo, va bene.

Forse in Panini Comics credono di essere tutti il presidente del consiglio, che quel che è legale è ingiusto e ciò che va a proprio favore economico è invece da fare?
Forse se il negoziante vende ai propri clienti i propri volumi acquistati regolarmente, Panini Comics avrà qualche perdita nelle vendite dal proprio sito, del proprio cofanetto, dove lo vende (e dove venderà i volumi singoli) con uno sconto del 10%, scavalcando il libraio specializzato?
Forse Panini Comics avrà qualche vendita in meno alla prossima Lucca Comics and Games quando venderà ai miei clienti i volumi in questione con il 15% di sconto, come fece all'uscita del Devil Omnibus di Frank Miller, scavalcando il libraio specializzato?
Allora forse ruota tutto attorno alla voglia di Panini Comics di scavalcare il negoziante e massimizzare gli introiti, screditando il lavoro leggittimo di gente che, appunto, lavora. Ma che intralcia parte delle proprie entrate.

Forse sarebbe il caso che Panini Comics si limitasse ad occuparsi del proprio lavoro, che è l'editoria, e lasciasse ai commercianti il proprio, che è quello di, appunto, commerciare.

P.S.
Se vi interessa, anche QUI parlo di cose analoghe.

sabato 11 settembre 2010

La menzogna e il commercio.



Quando a un cliente dico che un fumetto è valido non è perchè credo nella ferma bellezza dell'opera, ma perchè credo che questa possa sposarsi bene con i gusti del cliente.
A me non piace, per esempio, Dragon Ball.
E' infantile, ripetitivo, poco originale sulla lunga distanza e soprattutto non si rinnova mai. Oltre al fatto che ha rincoglionito le masse. Anche a livello grafico è troppo comunicativo e lascia poco spazio all'interpretazione e al piacere visivo. E' il mio punto di vista. Non mi piacciono gli shonen tutti.
Ovvio però che tutti questi punti a sfavore diventano dei ricchi pro se chi chiede consiglio è un infante o un adulto ancora molto giovane (mettiamola così), che ha letto poco o niente, o che viene da altri generi di lettura, e magari non apprezza una grafica differente da quella degli autori in questione. O che ha una visione abbastanza limitata del media fumetto.
Sono gusti, dettati dalla televisione, inculcati dalla nostra cultura e dall'apertura mentale di ognuno di noi, ma pur sempre gusti. Rispettabili.
Dagli altri, non certo da me, ovviamente.

Arriviamo al punto. Se io dovessi consigliare Dragon Ball a un lettore, sempre per tenere in piedi lo stesso esempio, e questo mi chiedesse "è bello?", io cosa dovrei rispondere per rimanere onesto?
So per esperienza che rispondere la verità, brevemente riassunta con "a me fa cagare ma a te piacerà senz'altro", è controproducente anche se dovesse essere addomesticata a modino, quindi parole più cordiali potrebbero allontanare dall'acquisto il cliente.
E ciò non va bene, soprattutto se il cliente è il mio.
Purtroppo la verità a tutti i costi è una cosa da bugiardi.

Resta da dire che "si, è bello. Molto bello" ma c'è l'inconveniente etico che io so che a me fa cagare. Anche se a lui potrebbe piacere. Dal mio punto di vista avrei comunque detto una menzogna.
Sto mentendo nel momento in cui dico che è bello, ma avrei detto la verità se a lui poi piacerà.

Credo.
Mi sono un pò perso.


Mi capita tutti i giorni, per ogni cliente, per ogni nuovo arrivato. In base al mio bagaglio, alle mie letture, indico non solo ciò che onestamente mi piace e credo possa piacere, ma anche quello che a me non piace ma penso possa piacere al prossimo. Mi rendo conto che in questo modo tecnicamente dico una bugia (una fagottata di bugie, considerando 8 ore di lavoro al giorno), ma è l'unica per continuare contemporaneamente, a vivere di commercio e far vivere la chiusura mentale del cliente. Che poi tornerà a spendere per prodotti analoghi.
La menzogna quindi aiuta a fare soldi.
Non l'avrei mai detto considerando il nostro premier.

giovedì 9 settembre 2010

Che fine ha fatto Sarah.


E' andata proprio così.
Niente caramelle.

Quando si dice una giornata di merda.

lunedì 6 settembre 2010

Onde.



soffoco la voce e annaspo
mentre gli occhi chiusi di me cercano te in ogni te che vedo nelle immagini che ho
sei tu la mia coscienza àncora di salvezza in questo caos
col caos che sei tu la mia pazienza
ancora invincibile nella sconfinata invisibilità dello stare statico in una passione stitica che stigna
state pure quieti che qua ora muoio io

sei tu la mia pienezza la bellezza il mio continuo navigare che mi perdo nelle onde
onde di che onde di me onde di noi onde di dove

onde piene
onde andanti
onde evitare ondate di coscienza come flutti che si frangono
annunciando il mio poi schianto
ubriaco dell'alcool che mi inebria e che mi insulta
che mi ridicolizza mentre cerco la casa rossa a riva
la dimora che dormiva mentre sono alla deriva su una barchetta che non ho
intanto intontito incarto brachetto rosso disincantato come decanta il vino
che indica la casa dove abito e di cui non ho ricordo

eppure io non dormo non ho sonno ma non so restare sveglio
mi adagio sulla stanchezza che mi sfianca
giro pagina ma resta un solo foglio
passo al vaglio tutto quanto partendo dalla vita che vivendo cerco e sto
penso a un figlio
resto allibito dalla sequela di incomprensioni che ho incompreso
ho preso parte a cose che poi non mi riprendo
prendo parte a questo eccidio ma non mi sento meglio

sabato 4 settembre 2010

Shotokan



"Essere felici senza motivazione significa apprezzare ciò che si ha" [M. Cosimo Spedicato. 8° dan]

Erano i primi del '900 quando il maestro Funakoshi muoveva i primi passi verso la creazione del karate moderno, lo stesso karate che ora è diventato tradizionale.

Finalmente, dopo un mese di riposo estivo, riprendono gli allenamenti presso la Scuola Izumo fondata negli anni '80 a Lecce dal Maestro Cosimo Spedicato (8° dan).

La federazione presso cui la scuola Izumo è affiliata è la E.F.K.U. (European Fudokan Karate Do Union) fondata ad Aix en Provence nel 1989, da un'idea del maestro Taiji Kase. Il grado più alto in Italia della E.F.K.U. è il Maestro Nino Tammaccaro, 9° dan, allievo diretto del Maestro Shirai, così come lo stesso Maestro Spedicato, 8° dan.

Nella Scuola Izumo il M. Spedicato è affiancato dai Maestri:

- Antonio De Monte (5° dan)
- Piero Preite (5° dan)
- Daniela Castelluccio (4° dan)

E dagli Istruttori:

- Dante Laudisa (4° dan)
- Izumo Spedicato (3° dan)

Il karate che si pratica nella Scuola Izumo è lo Shotokan e lo si pratica in maniera amorevole e rispettosa, con tecnica, forza e sacrificio.
Come detto lunedì riprendono i corsi, quindi per chi volesse iniziare/riprendere la via, la strada è quella che porta in questa scuola e da questa scuola poi riparte.

Ah, il tipo simpatico che vedete nel video è il Maestro Hidetaka Nishiyama.
Pace all'anima sua.

Dove va il fumetto



Un problema storico della distribuzione del fumetto è quello dell'utopia di avere una buona distribuzione, avendo come attori della partita nelle rivenditorie specializzate, distributori come Alastor StarShop e Pandistribuzione.

I tre distributori, gli unici tre distributori per fumetterie, da vent'anni fanno cartello, un pò per convenienza e un pò per l'incapacità di assumere un modello di vendita differente. Questo cartello si chiama "conto assoluto" e dal mio punto di vista, punto di vista di un libraio da 10 anni sulla scena, fa il paio con scontistiche basse, fa il triplo con una meccanica arretrata di vent'anni, ed è il punto debole della catena distributiva del mezzo.
E quindi del mezzo stesso.
E quindi il dito che sbaglia buco, preferendo il culo all'anello, di ogni anello della catena.

Non è un sistema vincente quello del mezzo fumetto, non lo era prima, quando il mercato si reggeva sul rodato sistema delle edicole, e dove l'offerta era minima rispetto a quella odierna, non lo è ora che relegato ai distributori (pochi) per fumetterie (poche), che mai hanno tentato di rendere questi punti vendita (professionali e appassionati), regge del prodotto che vendono, vedendoli come cliente finali anzichè come partnership per potenziare mercato e vendite.

La risorsa negoziante come figura vincente del gioco non è mai stata investita in un'ottica lungimirante. Si è sempre preferito accollarle il peggio del peggio rispetto ai mercati similari, quali la libreria di varia e le edicole, ad esclusivo vantaggio della propria azienda.
Come le vendite dirette dai propri siti al pubblico, clienti generati dai negozianti, con sconti che alla fumetteria è impossibile praticare.
Come le vendite dirette in fiera, come la prossima Lucca Comics & Games, vendite al pubblico, clienti generati dai negozianti, sempre con quel genere di sconti che al negozianti è impossibile praticare, tra l'altro.
Vi immaginate la CocaCola che vende le sue lattine ai giovani, fuori dai bar?
O la Feltrinelli che salta le librerie arrivando direttamente al cliente finale?

Tutto questo da parte dei distributori. E degli editori nel caso degli esempi su citati.
Il negoziante è stato sempre visto come l'uovo dell'oggi anzichè come la gallina del domani.
Ma il domani, com'era prevedibile, prima o poi sarebbe arrivato, ed è questo, è il perdiodo che viviamo oggi. Ora. Adesso.
Un perdiodo in cui il mercato è collassato, in cui nulla vende, in cui i fumettisti cercano di proporsi in un summit per uscirne in qualche modo, con qualche piano che non immagino, magari vincenti.
Ma il potere strategico non è in mano agli autori, non è in mano ai negozianti o ai nerd che appestano i forum.
E' in mano alla distribuzione.

Sono i distributori che devono cambiare, e devono cambiare o metodo di vendita o lavoro.
E devono farlo in fretta.
Se non ne sono in grado devono togliersi di mezzo prima che il fumetto scompaia in Italia.

giovedì 2 settembre 2010

Il caffè fa male.

Al bar, un cliente normale.

- Scusi, un cappuccino.
- Eccolo.



In fumetteria un cliente normale.

- Scusi, vorrei dei fumetti di Berserk.
- Sono nell'espositore in fondo.
- Si ma non questi, li vorrei "grossi", hai presente?.
- Ah, la "collection". Eccoli sono qui.
- Si ma quelli non "ristampa" non li ha?
- Non ristampa sono questi qui che vede... non è che vuole la "serie nera"?
- Mmm, no, non "serie nera". Vorrei quello grosso ma ultimo numero uscito.
- L'ultimo uscito?
- Si quello che era numero... qual è che era? Il trentadue...
- Ah... la Berserk Collection! Comunque è trentaquattro...
- Si si la Berserk Collection. E comunque ho letto su internet che è il trentadue.
- Ah, ma allora vuoi il trentadue della Serie Nera?!
- Ecco si, si. Il trentadue della serie nera.



Al bar il cliente della fumetteria.


- Scusi, vorrei dei chicchi di caffè.
- Sono nell'espositore in fondo.
- Si ma non questi, li vorrei già macinati, ha presente?
- Ah, eccoli sono qui.
- Si ma quelli con l'acqua non li ha?
- L'acqua è qui... non è che vuole un caffè?
- Mmm, no, non caffè. Vorrei metterci anche del bianco.
- Bianco?
- Si quello di quegli animali... com'è che si chiamano? Si, quello dei tori...
- Ah... il latte! Comunque è delle mucche...
- Si si il latte. E comunque ho letto su internet che è dei tori. Tutto insieme, mischiato.
- Ah, ma vuoi un cappuccino?!
- Ecco si, si. Un cappuccino grazie.



In fumetteria il cliente del bar.


- Scusi, vorrei dei fumetti di Berserk.
- Sono nell'espositore in fondo.
- Si ma non questi, li vorrei "grossi", hai presente?.
- Ah, la "collection". Eccoli sono qui.
- Si ma quelli non "ristampa" non li ha?
- Non ristampa sono questi qui che vede... non è che vuole la "serie nera"?
- Mmm, no, non "serie nera". Vorrei quello grosso ma ultimo numero uscito.
- L'ultimo uscito?
- Si quello che era numero... qual è che era? Il trentadue...
- Ah... la Berserk Collection! Comunque è trentaquattro...
- Si si la Berserk Collection. E comunque ho letto su internet che è il trentadue.
- Ah, ma allora vuoi il trentadue della Serie Nera?!
- Ecco si, si. Il trentadue della serie nera.


Quindi il caffè fa male.