Venerdì scorso abbiamo parlato di The Boys, serie scritta da Garth Ennis e disegnate dall'ottimo Darick Robertson, con un approfondimento riguardante il primo ciclo. Qui vedremo il secondo ciclo, le sue introduzioni e quanto cambia.
È con il secondo
ciclo di storie che The Boys avvisa una frenata nella narrazione.
È il febbraio 2007
e la DC Comics decide la sospensione di The Boys. La prima saga, Le
Regole Del Gioco, è appena giunta al termine e il riscontro
nelle vendite non è stato assolutamente deludente, anche se non
entusiasmante.
La decisione della DC Comics pare dipendere esclusivamente dal lavoro
di Ennis, troppo volgare, troppo sessualmente esplicito, soprattutto
troppo lontano dai canoni supereroistici che la DC è abituata a
fornire ai suoi lettori, anche se pubblicati con le etichette
WildStorm e Vertigo2.
La serie The Boys viene cancellata.
Garth Ennis e
Darick Robertson non si danno per vinti, anzi, riescono a convincere
i vertici della DC Comics3
a svincolare la serie dai diritti che la legano al colosso. La
trattativa è breve e anche trovare un nuovo editore non comporta una
lunga ricerca. È la Dynamite Entertainment4
a prendere in mano la serie e già pochi mesi dopo, nel maggio dello
stesso anno, The Boys torna nelle fumetterie americane con il numero
7.
Al contrario di
quanto si possa pensare la sospensione momentanea della serie
rappresenta un punto di svolta nelle vendite. Darick Robertson a
riguardo dichiara "le cifre di vendita sono salite dopo che
ci siamo spostati alla Dynamite, grazie al loro marketing aggressivo
ed entusiastico e alla controversia"5.
È da quando la Dynamite ha preso in mano The Boys infatti, che le
vendite sono andate via via migliorando,
merito del nuovo editore e del rumore che si è creato intorno alla
questione dell'interruzione.
È l'inizio di una
nuova saga, filologicamente legata al primo ciclo ma che non riesce a
scalfire il muro della potenza espressa nella precedente.
Ennis perde di
incisività e con lui, The Boys.
La saga Fottuto7
lascia da parte molti dei protagonisti già conosciuti, i Sette non
si vedono e la relazione tra Hughie ed Annie, tra i quali nel primo
volume dopo essersi conosciuti è nata un'interessante infatuazione,
viene momentaneamente accantonata, in attesa di essere ripresa e
sviluppata al meglio nel quarto volume.
Lo stacco narrativo
tra il primo ciclo e il secondo appare evidente. Ne Le Regole del
Gioco la storia parte in quarta, con un Ennis in splendida forma
che riesce a catturare il lettore sin dalle prime pagine. La formula
adottata è esplosiva: dare tutto subito, offrire al pubblico una
devastazione dello stereotipo supereroistico infallibile, rendendolo
non solo fallibile, ma anche potenzialmente a rischio per mano di
personaggi altrettanto potenti, dal passato dubbio e dal futuro
incerto. Nel secondo arco narrativo resta ben poco però per stupire.
I personaggi sono
stati già tutti presentati, chi più e chi meno, e anche se
l'attenzione va a sbilanciarsi sul piano sessuale, sempre ben visto
dai fruitori dell'opera, Fottuto ha troppe poche carte da
giocare e finisce per limitarsi ad un fumetto picchiaduro, dove il
soggetto nasce e muore nella ricerca di qualcuno cui menar le mani,
sterile per quelli che sono i canoni cui Ennis ci ha abituati.
Tuttavia in queste pagine Ennis si arrischia su un tema molto
delicato quale l'omosessualità, da cui il titolo, e la persecuzione
della stessa. E lo fa nel suo modo, volgare e diretto. In una
discussione tra Butcher e Hughie viene fuori la difficoltà di molti
di relazionarsi sul piano omosessuale proprio o di chi lo circonda e
si rende visibile la realtà: molto spesso è più facile evitare
questo aspetto piuttosto che relazionarsi con esso. Quando Hughie
dichiara che "quello che fanno i gay" gli fa impressione,
Butcher risponde "esattamente come a qualunque etero che
abbia il coraggio di dirti la verità"8.
Non è la prima volta che Ennis scrive dei differenti gusti sessuali.
Il
tema dell'omosessualità nei fumetti è già stato trattato altre
volte, ma salvo qualche rara eccezione ha sempre avuto un'importanza
marginale ai fini della storia. Trova un ruolo da protagonista
all'interno della serie Authority9,
della Wildstorm, nella cui
formazione ha spazio la prima coppia supereroistica apertamente gay e
sposata10.
Garth Ennis ha l'opportunità di scrivere anche per questa serie11,
quindi quando affronterà, anni dopo, lo stesso tema su The Boys, si
troverà preparato e ne parlerà con il suo stile frizzante e fuori
dalle righe.
Tutta
la saga Fottuto si
basa sulla ricerca di un assassino, reo di aver brutalmente ucciso un
ragazzo omosessuale, e trova nei Boys una squadra di investigazione
più che un gruppo antieroi.
Peccato che non ci sia altro e che le scene di esplicita dissolutezza
sessuale restino spesso ancorate a se stesse, quasi a riempir le
pagine.
Ciò nonostante
viene presentato un personaggio molto importante per la saga: La
Leggenda.
Egli non ha un nome
diverso da questo e come dice Butcher "quando hanno
cominciato a fare fumetti, negli anni cinquanta, avevano bisogno di
qualcuno con esperienza di editoria che gestisse le cose. E hanno
preso lui. Se c'è qualcosa che lui non sa sui super, non vale la
pena di essere conosciuta"12.
Con
queste premesse appare evidente il ruolo che La Leggenda avrà nella
storia. Quello di informatore, di persona a conoscenza dei fatti e,
come accade proprio in queste pagine, di datore di lavoro, uno che
chiede e fa favori in cambio di altri favori. Una specie di Padrino
da sottoscala. Quella che normalmente verrebbe identificata come
"una persona pericolosa" e "da evitare". Nel
quinto TPB c'è la prova di questo.
Dal titolo La
Verità13,
questo volume lascia parlare La Leggenda che spiega come voce
narrante molti aspetti oscuri al pubblico: le radici del potere della
Vought American che affondano nel sanguinoso brodo di sangue della
guerra nel Vietnam; il marketing politico celato dietro le elezioni,
il ruolo della stessa Leggenda all'interno del complesso macchinario
della Vought American. A far divenire questa saga una delle migliori
di tutta l'opera è il confronto faccia a faccia tra i leader dei due
gruppi. In una sequenza capace di catturare e mettere un filo d'ansia
al lettore, troviamo il Patriota e Butcher partecipi di una
discussione che mira a trovare un punto di incontro utile per non
rompere quel patto siglato anni prima che li vede coinvolti in una
tregua che sta stretta a entrambi. Ed è inevitabile la rottura tra i
leader dei due gruppi, una nuova realtà che lascia presagire il
peggio per una saga che si trova ancora a metà del cammino. Vale la
pena ricordare, infatti, che lo stesso Robertson conferma14
che il ciclo di The Boys conterà in totale circa 70 numeri più una
miniserie strettamente collegata: Herogasm.
La parodia
supereroistica e la componente sessuale che reggono in parte The Boys
trovano il loro apice in Herogasm15,
spin-off che vede alle matite John McCrea già co-autore, sempre con
Garth Ennis, della serie Hitman, e alle copertine Darick Robertson.
Herogasm è apparentemente il contraltare a tutti quei mega-eventi
che vedono nei crossover dei continui "punti di svolta"
degli universi narrativi della DC o della Marvel. La differenza è
che in questo caso la crisi annunciata a livello mondiale
(un'invasione aliena) non è che l'ennesimo pretesto per i Super per
concedersi una settimana di feste a base di orgie e droghe su
un'isola nascosta; un baccanale organizzato annualmente dalla Voight
American allo scopo di fingere una minaccia di proporzioni epiche che
richieda l'intervento di tutti i Super e il cui unico scopo è,
invece, aumentare le vendite dei fumetti. Una critica al marketing Dc
Comics e Marvel neanche tanto velata. Il focus della storia si sposta
sui Super e, per una volta, i Boys vengono lasciati in disparte
(iniziano a vedersi sul serio solo dal quarto numero), e forse è
questo il motivo per cui la storia prende la forma di uno spin-off:
per sottolineare con più forza la sua somiglianza coi crossover veri
e propri. Eppure tale scelta, quella di non inserire la storia nel
legittimo arco narrativo di The Boys, sembra un mezzo passo falso,
perché Herogasm non è solo un divertissement all'ennesima potenza
(come se già the Boys non lo fosse di suo), ma contiene alcuni
momenti importanti per il mondo di The Boys, per lo sviluppo generale
della vicenda, per il Patriota e per il personaggio di Hughie, sia
per la sua visione della vita che per il suo rapporto con Annie.
Nelle opere di
Ennis c'è un aspetto da non trascurare: il lato da soap opera
della vicenda. Durante la narrazione all'autore capita di lasciare da
parte l'aspetto supereroistico, pieno d'azione e combattimenti, per
concentrarsi sull'aspetto più
romantico delle relazioni interpersonali. In The Boys riconosciamo
questa situazione in Hughie Campbell ed Annie January.
I due si conoscono
in un parco, per caso, entrambi assorti
dai propri pensieri, dalle loro azioni più recenti e da quel
senso di inefficienza che coglie l'uomo quando si scopre capace di
qualcosa di poco dignitoso o scorretto. In un certo senso i due si
trovano nella stessa posizione: Hughie ha appena ucciso un uomo, il
supereroe Blarney Cock; Annie, nei
panni di Starlight, ha appena accettato di far entrare dentro di sè
parte dei Sette per entrare a far parte dei Sette.
La confidenza è
dietro l'angolo.
Passano mesi prima
che si incontrino nuovamente e anche questa volta accade per caso,
nello stesso parco. Le condizioni emotive dei due però appaiono
leggermente diverse. Mentre Hughie è più
vicino all'aver trovato la propria dimensione, accettato di buon
grado dalla squadra in cui lavora, Annie è ancora più stanca della
prima volta. Stremata dalle prese in giro dei Sette e ora disillusa,
corrotta dalla proprie azioni, ha anche perso la fede in Dio.
È un aspetto della
vita religiosa molto interessante quello che Ennis ci offre
attraverso Annie January: la perdita della fede e il dubbio del credo
sono sentimenti forti che molto spesso investono il credente. E
l'analisi di coscienza di Annie è totale e lucida.
Da una parte le
proprie responsabilità, l'essersi scoperta capace di prostituire la
propria coscienza in cambio di un posto nei Sette, un'azione che in
maniera evidente l'ha sconvolta, dall'altra le responsabilità di Dio
che la sta punendo eccessivamente per la condotta avuta, per mano
degli stessi compagni di squadra. In chiesa, parlando con la croce
del Cristo, ella dice "ma quello che hanno fatto loro, e
tutto ciò che è successo da allora, mi sembra colpa tua, che... non
so, forse tu stia cercando di punirmi. Ed è questo che mi fa un pò
paura. Perchè se esistessi, bè, si dovrebbe pensare che tu sia un
pò sadico."16
Non è che dopo
questo avvenimento in chiesa la posizione di Annie si possa dire
capovolta, quindi non si può parlare certo di un dio che abbia
accolto la sua preghiera, ma quantomeno l'incontro con Hughie è
positivo, perchè Hughie è una brava persona e lei se ne accorge
presto. In un contesto differente da quello del parco lei si dimostra
per quello che è: emotivamente fragile. E ubriaca.
Sono in un pub ed Annie non regge molto l'alcool. Lei lo invita a passare la notte insieme, ma Hughie declina in quello che è il migliore e il peggiore momento di un uomo: rifiutare una nottata di sesso assicurato.
Sono in un pub ed Annie non regge molto l'alcool. Lei lo invita a passare la notte insieme, ma Hughie declina in quello che è il migliore e il peggiore momento di un uomo: rifiutare una nottata di sesso assicurato.
Siamo nel quarto
volume italiano, Cose Che Fanno Bene Allo Spirito17,
e finalmente The Boys riprende delle trame lasciate precedentemente
in sospeso, riaffermando le capacità narrative di Ennis che qui
sembra riacquisire smalto, in una escalation di ritmo che coinvolgerà
da qui in poi il fumetto.
Il tema portante
della saga è la resurrezione di gente morta. Blarney
Cock nello specifico. La Leggenda rivela a Hughie che a volte capita
che i morti con in circolo il "Composto V" stentino a
rimanere morti, cosa che infastidisce non poco i Boys che, dal canto
loro, tengono a far sapere ai supereroi che "se
i Boys ti uccidono, tu rimani morto"18.
È un compito che spetta a Piccolo Hughie quello di rintracciare e
uccidere per la seconda volta Blarney Cock e in cambio di questo
favore, La Leggenda, gli promette di svelargli tutti i segreti e i
retroscena dei Boys. Detto fatto.
In
questo microcosmo non ci sono alieni umanoidi venuti dallo spazio a
salvaguardia del mondo (Superman)
o mutanti con problemi di persecuzione sociale che nonostante tutto
vogliono difendere la razza umana (gli X-Men).
Qui tutti i supereroi, prima di diventare tali, hanno avuto bisogno
di una piccola "spintarella" chimica o, nella migliore
delle ipotesi, sono figli di qualcuno che l'ha praticata.
Il
Composto V
è un'invenzione tedesca realizzata negli anni trenta partendo da
esperimenti sugli esseri umani. L'idea era quella di realizzare una
sostanza in grado di alterare geneticamente il dna, rendendo le
persone che lo assumono quindici, venti volte più
forti di prima, probabilmente in vista della seconda guerra mondiale.
È interessante notare, in questa scelta, dei parallelismi con il
siero del supersoldato
che ha reso "Capitan America" il gracile Steve Rogers
nell'universo Marvel19.
In The Boys però, dove manca totalmente il romanticismo dettato
dall'atto eroico, un mezzo di potere come il Composto V, viene
utilizzato esattamente come è immaginabile che sia: un modo per
avere e ottenere altro potere. È questo il motivo che porta la
Vought American ad investire cifre straordinarie nel settore
supereroistico e a creare un manipolo di supereroi da controllare,
umani superpotenti da poter muovere a proprio piacimento, che si
lasciano indirizzare ai fini di precisi obiettivi finanziari.
C'è contraddizione nel modo di agire di Butcher e dei suoi ragazzi,
magari un atteggiamento ipocrita, ma senz'altro consono all'opera:
anch'essi, tutti, prendono il Composto V per migliorare le proprie
prestazioni in combattimento, sfruttando quindi lo stesso mezzo
utilizzato dal male che si sforzano di sconfiggere.
La saga ha dunque anche un aspetto politico che pone le basi su degli
intrighi tra il governo americano e una multinazionale, la già
citata Vought American. Come detto questa compagnia, per una
questione prettamente economica, controlla segretamente i supereroi,
gettando altro fango sulla credibilità dei supergruppi e sulla
nobiltà d'animo dei rispettivi rappresentanti.
Il
governo è diviso: il presidente degli Stati Uniti vuole mantenere lo
status quo, quello in cui tutte le parti in gioco restano ancorate
alla situazione attuale, e lo fa tramite la C.I.A. e uno dei suoi
direttori, Susan Ryaner, che riabilita i Boys. Il vicepresidente, Vic
il Vice, cerca invece di
schierarsi ufficialmente dalla parte della Vought e dei supereroi.
La
Vought American non è dunque solo un'azienda che sforna
merchandising e fumetti dei supereroi dipingendoli come i personaggi
Marvel e DC. La Vought American si occupa anche di affari ben più
loschi. Lo vediamo nel terzo TPB, dal titolo Il
Glorioso Piano Quinquennale20.
La
squadra è in Russia, pronta per sventare un colpo di stato al
governo sovietico organizzato proprio dalla multinazionale, per mano
di un manipolo di centocinquanta supereroi locali. La nota più
importante di questa saga è il sangue freddo e la determinazione di
Billy "il Macellaio" Butcher, che non si limita a
neutralizzare questo gruppo di super, ma letteralmente, lo stermina
in una manciata di secondi. E se ne va fischiettando.
È
interessante notare l'abbigliamento dei boys. Non una tenuta iper
appariscente, costumi sgargianti e calzamaglie improbabili. I ragazzi
vestono di jeans e
maglietta, lasciando da parte i classici indumenti da supereroi
Marvel. Come unico segno di riconoscimento hanno uno spolverino nero,
semplice, senza nè marchi, nè loghi particolari. Non è la prima
volta che Ennis si cimenta con questo genere di articolo: già nel
ciclo del Punisher infatti è immediato il confronto. È lo stesso
Ennis a rinnovare il look di Frank Castle che utilizza lo stesso
genere di spolverino ritrovato poi in The Boys. E il concetto alla
base della scelta è il medesimo: "è
perchè così sembriamo proprio un branco di fottuti bastardi"21.
NOTE
2
La Vertigo
è un'etichetta fondata nel 1993 dalla Dc Comics. Sotto questo
marchio vengono pubblicate storie per un pubblico più adulto
rispetto a quello consono delle testate supereroistiche della DC,
spesso con tematiche horror. Tra i titoli di spicco della Vertigo
vanno annoverati Watchmen,
Sandman
e Preacher,
quest'ultimo di Garth Ennis.
3
Nel 2007 l'editor della DC Comics è Dan Di Dio.
4
Fondata nel 2005 da Nick Barrucci,
la Dynamite
Entertainment, è una casa editrice indipendente americana. Tra le
sue pubblicazioni, oltre The
Boys,
vanno citate la serie a fumetti di Battlestar
Galactica
e L'Armata delle
Tenebre.
5
Vedi intervista allegata.
7
Titolo originale: Get Some; The Boys 7, 8, 9, 10; Dynamite
Entertainment; pubblicati dal giugno al settembre 2007.
8
The Boys n° 8; tav. 8; luglio
2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite
Entertainment.
9
Titolo originale: The Authority;
creata nel 1999 da Warren Ellis (testi) e da Bryan Hitch (disegni).
Pubblicata in America dalla WildStorm, in Italia è presentata al
pubblico da Magic Press.
10
Si tratta di Midnighter
e Apollo.
11
The Authority: Kev;
scritta da Garth Ennis e disegnata da Glenn Fabry nel mese di
ottobre 2002.
12
The Boys n° 7; tav. 16; giugno
2007; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite
Entertainment.
13
Titolo originale: I Tell You No Lie, G.I.; The Boys 19,
20, 21, 22; Dynamite Entertainment; pubblicati dal giugno al
settembre 2008.
14
Vedi intervista allegata.
15
Herogasm è stato edito
dalla Dynamite Entertainment; pubblicati dal maggio al
novembre 2009.
16
The Boys n° 15; tav. 3; Febbraio 2008; Garth Ennis Testi; Darick
Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
17
Titolo originale: Good for the Soul; The Boys 15, 16, 17,
18; Dynamite Entertainment; pubblicati dal febbraio al maggio
2008.
18
The Boys n° 15; tav. 23;
Febbraio 2008; Garth Ennis Testi; Darick Robertson Disegni; Dynamite
Entertainment.
19
Il "Progetto SuperSoldato",
da cui il siero del
supersoldato, è
l'incipit che dà origine a Capitan
America nell'universo
Marvel. Nasce da un esperimento del governo americano che crea un
combinazione chimica in grado di conferire dei poteri superumani a
coloro ai quali viene somministrato.
20
Titolo originale: Glorious Five Year Plan; The Boys 11,
12, 13, 14; Dynamite Entertainment; pubblicati dall'ottobre 2007
al gennaio 2008.
21
È
Butcher a spiegarlo a Hughie in The
Boys n° 7; tav. 11; Giugno 2007; Garth Ennis Testi; Darick
Robertson Disegni; Dynamite Entertainment.
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