venerdì 24 giugno 2011

Notte Bianca Lecce: Incontro in notturna! [Ore 23.59]



E' la mia prima Notte Bianca da libraio dato che la precedente posizione con il negozio non me lo permetteva, e sarò aperto tutta la notte del 2 luglio 2011, dopo essere stato aperto ovviamente tutto il giorno.

Se volete passare siete i benvenuti, sopratutto se portate qualcosa di fresco oltre ai vostri fantastici sorrisi :)

QUI ho scritto tutto quanto vi occorre sapere sull'incontro che sto facendo in negozio con gli amici Ketty Formaggio e Giuseppe De Luca, che diventano sempre più bravi (cliccare per credere).

Sono certo che riuscirò a ubriacarli ben bene con il vostro aiuto.

Comunque, ricapitolando velocemente:

Mondi Sommersi sarà aperto, sabato 2 Luglio 2011, dalle 9.30 alle 13.30, poi dalle 17.00 alle 20.30 e DI NUOVO dalle 21.30 alle 03.00 del 3 Luglio.

L'incontro per presentare San Michele e Pinkerton, sarà startartizzato alle 23.59.
E' una mania quella mia degli orari alla cazzo.
Amatemi.

mercoledì 15 giugno 2011

[Update Me.Li.] Insieme si Vince.



Un update sulla situazione Me.Li. e quindi sul mio appello ai librai di cui ho parlato QUI, che poi è il post precedente, vi basta scrollare un pò il blog verso il basso.
Il pezzo in questione è stato da me inoltrato ai librai che presumo siano nella mia stessa situazione. Sto parlando di 200 attività come la mia, discriminate dal distributore. Il pezzo ha raggiunto 500 clic, segno che molti dei librai hanno scelto presumibilmente, almeno di leggerlo.
Ho ricevuto molte risposte dagli altri librai, qualche commento sul blog e delle telefonate, segno che il problema c'è ed è sentito.
Alcuni bloggher lo hanno segnalato per fare un pò di "punti clic" in più, sorvolando sul problema posto, ma tant'è.
Lavorando fianco a fianco con il mio legale sto organizzando, o meglio, cerco di coadiuvare al meglio gli sforzi di tutti, per arrivare ad una azione legale di gruppo, in cui potremo difenderci meglio e agevolarci nelle spese.
In questo modo spero di riuscire a favorire anche quei librai che per un motivo o per un altro hanno un timore economico ad intavolare un'azione legale. In altre parole, più siamo, più risparmiamo.

Ad alcuni ancora non ho risposto per questioni di tempo, ma provvederò quanto prima a contattarvi e raggiungervi personalmente.

Ringrazio Roberto Palaia di Fumettopoli e il mio avvocato per essermi sempre accanto in momenti come questi.
Insieme si vince.

venerdì 10 giugno 2011

Librai, Me.Li. vi penalizza [Fate CAUSA a Me.Li.]


"tu pensi che mi stai fottendo punk del cazzo ma io mi arrampico come King Kong sul palazzo [...] loro controllano vogliono prendere King Kong ma non lo prendono" [Colle der Fomento]

Questo post mira a sollecitare l'attenzione di tutti i colleghi librai sull'attuale situazione che il distributore nazionale Messaggerie Libri (Me.Li) ha imposto ad alcuni di noi. Condizioni penalizzanti.
Sarò conciso: quellei che Me.Li. propone a 250 (circa) librerie segnalate come "fumetterie" dall'editore GP Publishing (stando a quanto sostiene Me.Li.) sono condizioni penalizzanti rispetto a quelle che offre a tutte le altre librerie che operano sul territorio nazionale.
*Condizioni penalizzanti*.

Questo post ha il preciso intento di coinvolgere il numero più elevato possibile di colleghi a consultare un legale di fiducia e valutare seriamente l'idea di fare causa legale con l'intento di chiedere il risarcimento danni a Messaggerie Libri e il ripristino delle condizioni cui abbiamo diritto.
Io stesso, in qualita‘ di Mondi Sommersi, ho intrapreso un’azione legale.
Il mio invito è a difendersi da quanto Messaggerie Libri sta facendo a tutti noi.

Quello che Me.Li. offre a queste librerie specializzate, comunemente identificate come fumetterie, è un trattamento di sfavore a cui fanno seguito tutta una serie di condizioni *non contrattuali* deficitarie, che di fatto riducono la potenzialità dell'imprenditore di lavorare nei termini della legale concorrenza con gli altri librai sul proprio territorio e su quello nazionale, dato che a quest’ultimi vengono concessi altri servizi (favorevoli) nonostante appartengano anch‘essi alla nostra stessa categoria commerciale.

Faccio una premessa. Cosa è una fumetteria?
Fumetteria non è di certo una parola che troverete sul dizionario della lingua italiana.
Fumetteria
è una parola comune, un termine gergale, un'abbreviazione che mira ad identificare delle librerie, nel particolare quelle librerie specializzate nella vendita di fumetti. Parola così poco usata e al contempo inesistente, che non ha ancora trovato spazio dopo vent'anni dalla sua "coniazione", nella lingua italiana.
Men che meno alla Camera di Commercio.

Quando un'attività apre, la prima cosa che il titolare fa, è recarsi alla Camera di Commercio Industria e Artigianato della propria città, e iscrivere la propria attività ad una delle varie categorie merceologiche presenti sul territorio nazionale. Se si apre un bar, ci si iscrive alla voce "bar". Se si apre una pizzeria, ci si iscrive alla voce "pizzeria". Se si apre una caffetteria, ci si iscrive alla voce "caffetteria".
Abbiamo già visto che fumetteria non esiste nella lingua italiana perchè un termine puramente gergale, tantomeno esisterà dunque alla Camera di Commercio.
Dove si iscrive quindi un'attività come questa?
Alla voce libreria, o meglio "commercio al dettaglio di libri".
Libreria.
Non ci sono ulteriori limitazioni o specifiche, e laddove ci fossero si tratterebbe sempre e comunque di libreria.


(documento dell'iscrizione alla Camera di Commercio della libreria Fumettopoli di Reggio Calabria)


Ma perchè, generalmente, chi conclude il fatturato con i fumetti ha il conto assoluto e chi lo fattura con i libri invece no?

Il problema risiede nei distributori. I distributori specializzati in fumetti infatti su questo materiale offrono esclusivamente il conto assoluto a tutte le librerie che decidono di avere un rapporto lavorativo con essi.
A tutte.
I distributori di libri "classici" invece offrono a tutte le librerie (anzi, stando al problema in essere, offrivano a tutte le librerie) il reso e scontistiche basilari del 30% netto a salire, in base ad accordi privati.

Quello che Me.Li. fa ha fatto è una selezione delle librerie italiane alle quali riservare condizioni differenti e sfavoravoli rispetto alle altre che sono la netta maggioranza. Quelle librerie sono identificate da Me.Li. come fumetterie, ovvero non come librerie (pur essendolo) ma come attività esterne al circuito librario che ottimizzerebbero il proprio fatturato con il fumetto anzichè con il libro. Me.Li., insomma, aggira senza preoccupazioni la natura legale dell'azienda (libreria) inventandone e attribuendone una di sana pianta con il semplice scopo di ottimizzare i guadagni ai danni di queste.
Questa stretta selezione di cui faccio parte e di cui molto probabilmente fate parte anche voi colleghi che leggete questo scritto, *non hanno* la condizione chiave della distribuzione Me.Li., ovvero il reso, e in alcuni casi hanno delle scontistiche addirittura più basse (come nel caso degli editori Coconino, Comma22 e Tunuè, per esempio).

Quello della negazione del reso è solo uno dei soprusi che subiamo da parte di Me.Li.
La fornitura di alcuni editori quali Planeta DeAgostini, Star Comics, Edizioni BD/JPop, Alessandro Edizioni, Bao Edizioni e una non meglio definita "Pegasus", che viene presentata come editore ma sappiamo essere il distributore ombra di Alastor, ci è proprio negata. Le librerie selezionate ad avere il disservizio non possono arrivare all'approvvigionamento del materiale in essere nonostante questo materiale risulti disponibile nei magazzini del distributore. Immaginatevi la libreria accanto alla vostra che ordina un certo quantitativo di volumi oggi e li riceve domani con una scontistica adeguata, il diritto di reso e pagamento minimo a 30 giorni.
Ora pensate che voi proprio non potete avvicinarvici, pur avendo tutte le carte in regola esattamente come il collega meno sfortunato, e usando come lui soldi veri, della zecca italiana.
Risulterà facile anche a chi non è del mestiere dedurre che non avere del materiale che il concorrente ha non ci permetterà di lavorare in uno stato di libera concorrenza. Oltre che a creare un disservizio nei tempi di approvvigionamento. *Condizioni penalizzanti*.

Nel contratto che la libreria firma (sicuramente quello che ho firmato io, ma controllate pure il vostro) risultano tra le richieste del distributore, la visura camerale e la posizione della propria attività alla Camera di Commercio (vedere foto precedente). Visura camerale dalla quale risulta evidente lo stato di libreria della nostra attività (alla voce "Attività esercitata nella sede: vendita al dettaglio di libri" o "libreria specializzata" o ancora "libreria").
Se per contratto Me.Li. è tenuta ad offrire il reso ai propri clienti che possiedono una libreria, allora devono offrirlo anche a noi. Se per contratto Me.Li. è tenuta ad offrire quell'elenco di editori ai propri clienti che possiedono una libreria, allora devono offrirlo anche a noi.
Non offrendolo Me.Li. si pone in una condizione d'inadempienza contrattuale e laddove il contratto prevede condizioni differenti da quelle dei nostri colleghi librai, anche se da noi sottoscritto, quel contratto è da considerarsi illecito.
Il che produce una disparità di trattamento che a sua volta porta ad un fenomento di concorrenza sleale ai danni di chi lo subisce. Il che pone Me.Li. ad offrire il fianco ad un'azione legale da parte del libraio.

Se telefonaste a Me.Li. o li contattaste via email (nel caso è la scelta consigliata poichè resta tutto scritto) vi sarà detto e ripetuto che non vi si può offrire il trattamente riservato alle librerie perchè "la vostra libreria non è una libreria" nonostante la vostra iscrizione alla Camera di Commercio evidenzia che sì, è proprio una libreria.
Diciamo che su questo punto Me.Li. si ostina ad entrare in una specie di loop irritante e delirante in cui spera di convincervi che meglio di voi, del vostro commercialista, della vostra Camera di Commercio, del vostro avvocato, e delle tasse che pagate in base agli studi di settore sulle librerie, loro stessi sanno che attività avete aperto, ovvero una fumetteria. Follia ed eccessiva mania di grandezza.
Vogliono offrirvi condizioni sfavorevoli mettendo davanti alla legalità (siete una libreria) un concetto gergale (fumetteria).
Non cascateci!

Un'altra cosa che potrebbero dirvi in un ulteriore tentativo di tenervi al guinzaglio di queste condizioni deprorevoli, è che loro hanno dei contratti cui sottostare, firmati dagli editori di fumetti in cui questi esigerebbero esplicitamente (e firmano quindi) di fornire il reso alle librerie e *non* alle fumetterie.
Alla faccia della diffusione del fumetto, peraltro.
Il domino che vorrebbe impoverirvi a favore delle loro tasche cade davanti alla legalità.
Il giochino dei "250 poveri scemi" che fanno da cuscino col conto assoluto alle loro tirature per ottimizzare i loro investimenti, si rompe davanti all'innegabile natura della vostra attività. Consultate un avvocato. Siate imprenditori, non fatevi fregare.
Siete una libreria e non una fumetteria anche se nel nome del vostro negozio è compresa la parola "fumetteria". Perchè se ci fosse scritto "panificio" varrebbe sempre e comunque la posizione legale e non il nome, che è del tutto fittizio.
Se chiederete riscontro a questi editori per il piacere di incrociare i dati, se vi daranno le stesse risposte che hanno dato a me e al collega che come me ha già agito legalmente contro Me.Li., vi sarà detto che il contratto è prestampato e che loro si sono sottoposti a questo contratto (comunque lo hanno firmato!) ma non lo hanno suggerito loro. Lo hanno solo accettato. Un pò come l'utilizzatore finale. Come se cambiasse qualcosa. Il mio suggerimento è: sorvolate.
Voi il rapporto lo avete col distributore, non con gli editori. Il passaggio etico per il quale gli editori di fumetti offrono il servizio del reso a tutti tranne che a noi, che da anni proponiamo, conosciamo e vendiamo i loro prodotti, è un grosso problema, ma è appunto "etico" e quindi al momento non ci interessa.

Vorrei che tutti voi sottoponeste ad un legale di fiducia il vostro contratto con Messaggerie Libri.
E' una questione importante che vi porta via poco tempo tutto sommato, a fronte di evidenti vantaggi morali ed economici. Vedrete che vi si aprirà un mondo di soprusi e angherie che può essere sconfitto. Vedrete che c'è soddisfazione anche a essere trattati con rispetto di sè stessi e dei propri diritti.
Possiamo mandare tutti a gambe all'aria e ribaltare il sistema del conto assoluto sostenuto di forza dal distributore e dagli editori coinvolti, perchè abbiamo la ragione e la legge dalla nostra parte. E non è poco.

Qui, ora, io propongo la possibilità di un'azione legale di massa ma anche di gruppo per il bene nostro e delle nostre attività commerciali.
Contattate un avvocato.

Per qualsiasi informazione, aiuto o suggerimento, non esitate a contattarmi via mail o telefonicamente. Potete anche commentare qui sul blog.

email: mondisommersi@mondisommersi.biz
Tel. 0832457852 - 3205756309

Con preghiera di diffusione,
Max Favatano
Mondi Sommersi, Lecce.

lunedì 6 giugno 2011

San Tommaso is Back


Su suggerimento del collega Salvatore, della fumetteria Altroquando (Palermo), ho aderito all'iniziativa San Tommaso is Back. E' un'iniziativa che nasce dal basso, spinta dalla voglia di chi vuole promuovere il referendum del 12 e 13 Giugno che tanto il governo teme e che per nulla (dunque) pubblicizza.
Sul sito di Mondi Sommersi, a QUESTO LINK, spiego per bene come funziona la promozione da me, in fumetteria.

Qui invece vorrei invitare i colleghi a fare qualcosa per promuovere, spingere e raggiungere il quorum, attivamente. Per aderire basta mandare una comunicazione di adesione a questo indirizzo mail: santommasoisback@gmail.com
Forza e coraggio che ce la si fa.
QUI  l'elenco completo delle adesioni (in progress).

Personalmente voterò SI a tutti e quattro i quesiti di abrogazione.
Nello specifico i quesiti del Referendum sono:


(SCHEDA ROSSA) REFERENDUM SULLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA.
Finora i servizi idrici (quelli che permettono all’acqua di arrivare ai nostri rubinetti) sono gestiti in gran parte dai comuni. Il governo vorrebbe affidarne la gestione a privati.
Se voti sì al referendum i servizi idrici continueranno a essere gestiti dai comuni.

Se voti no al referendum se ne occuperanno i privati.



(SCHEDA GIALLA) REFERENDUM SUI PROFITTI SULL’ACQUA
Va di pari passo col primo perché prevede la possibilità di aumentare le tariffe da parte delle società private alle quali sono stati affidati i servizi idrici. Finora i privati possono caricare sulla bolletta fino al 7% del capitale investito senza necessariamente migliorare la qualità del servizio.
Se voti sì al referendum impedisci ai privati di aumentare le tariffe.

Se voti no al referendum glielo consenti.



(SCHEDA GRIGIA) REFERENDUM SUL NUCLEARE
Il referendum vuole abolire una legge che prevede, tra l’altro, che il governo indichi entro maggio 2012 una strategia energetica nazionale per migliorare la competitività e sviluppare le infrastrutture. La corte di cassazione ha ravvisato che questa legge non esclude, com’era nelle intenzioni espresse dal governo, la cancellazione del programma nucleare anche nel futuro prossimo.
Se voti sì al referendum dici no al nucleare.

Se voti no al referendum dici sì al nucleare.



(SCHEDA VERDE CHIARO) REFERENDUM SUL LEGITTIMO IMPEDIMENTO
La legge sul legittimo impedimento prevede che il presidente del Consiglio e i ministri, se imputati possano invocare legittimo impedimento a comparire in tribunale nel caso in cui debbano svolgere una attività importante per le funzioni di Governo. Al giudice spetterà valutare caso per caso la legittimità della richiesta.
Se voti sì al referendum abolisci la legge sul legittimo impedimento.

Se voti no al referendum la legge continuerà a esistere.


Quello sul legittimo impedimento è il più importante, imho.

INOLTRE (mi sparo due pose):
Mi hanno citato, non direttamente ma tra le righe, su Repubblica di ieri (QUI la versione online) e sul Giornale di oggi (QUI la versione online).

venerdì 3 giugno 2011

[Tipo-Anti-Rece] Hello! Spank


Hello Spank.

E a mai più arrivederci.

[TIPO-RECE] Giorgio Perlasca, un uomo comune



Nei periodi difficili c'è sempre un uomo che si fa carico di responsabilità che fino a quel momento non gli sono appartenute, che decide liberamente di dedicare la propria vita e i propri sforzi in una direzione precisa, quella di salvare delle vite. Dopo la seconda guerra mondiale le persone che hanno dedicato la propria esistenza alla protezione del popolo ebraico, dilaniato dal genocidio nazista, sono stati definiti Giusti tra le Nazioni.
Giorgio Perlasca era un Giusto.

Personaggio storico realmente esistito, soggetto di fiction per la Rai, recentemente è stato portato a fumetti da ReNoir, su testi di Marco Sonseri e disegni di Ennio Bufi. La storia è raccontata in maniera scorrevole e mai pesante, buona sceneggiatura che pur dovendo racchiudere un lungo periodo storico in poche pagine, non viene appesantita dalla difficoltà di non poter analizzare approfonditamente alcuni aspetti rispetto ad altri. Bufi, il disegnatore, ha un tratto davvero interessente che ottimamente si sposa coi testi, rendendo l'opera soffice e pregna di sensazioni che, grazie uomini coraggiosi, non abbiamo mai vissuto. E i colori usati da Mirka Andolfo, sono davvero fantastici.

Perlasca ha salvato oltre cinquemila vite. Cinquemila. E non era pagato e non gli è stato chiesto di farlo, lo ha fatto e basta, perchè il nazismo fosse sconfitto, perchè ogni pedina, ogni tassello è importante per raggiungere lo scopo della libertà di tutti, e per sconfiggere l'ignoranza che ha portato al genocidio ebreo qualche anno fa.


(intervista a Giorgio Perlasca)

E poi penso a come cambiano le cose.
Giorgio Perlasca. Vite salvate 5000 Vite uccise: 0. Uomo comune.
Soldati italiani che vanno in guerra per soldi. Vite Salvate 0 Vite uccise: lasciamo stare. Eroi.

Comunque sia, Giorgio Perlasca Un Uomo Comune, della ReNoir, è un fumetto che va letto, perchè è importante ricordare e perchè è davvero fatto bene.