venerdì 10 giugno 2011

Librai, Me.Li. vi penalizza [Fate CAUSA a Me.Li.]


"tu pensi che mi stai fottendo punk del cazzo ma io mi arrampico come King Kong sul palazzo [...] loro controllano vogliono prendere King Kong ma non lo prendono" [Colle der Fomento]

Questo post mira a sollecitare l'attenzione di tutti i colleghi librai sull'attuale situazione che il distributore nazionale Messaggerie Libri (Me.Li) ha imposto ad alcuni di noi. Condizioni penalizzanti.
Sarò conciso: quellei che Me.Li. propone a 250 (circa) librerie segnalate come "fumetterie" dall'editore GP Publishing (stando a quanto sostiene Me.Li.) sono condizioni penalizzanti rispetto a quelle che offre a tutte le altre librerie che operano sul territorio nazionale.
*Condizioni penalizzanti*.

Questo post ha il preciso intento di coinvolgere il numero più elevato possibile di colleghi a consultare un legale di fiducia e valutare seriamente l'idea di fare causa legale con l'intento di chiedere il risarcimento danni a Messaggerie Libri e il ripristino delle condizioni cui abbiamo diritto.
Io stesso, in qualita‘ di Mondi Sommersi, ho intrapreso un’azione legale.
Il mio invito è a difendersi da quanto Messaggerie Libri sta facendo a tutti noi.

Quello che Me.Li. offre a queste librerie specializzate, comunemente identificate come fumetterie, è un trattamento di sfavore a cui fanno seguito tutta una serie di condizioni *non contrattuali* deficitarie, che di fatto riducono la potenzialità dell'imprenditore di lavorare nei termini della legale concorrenza con gli altri librai sul proprio territorio e su quello nazionale, dato che a quest’ultimi vengono concessi altri servizi (favorevoli) nonostante appartengano anch‘essi alla nostra stessa categoria commerciale.

Faccio una premessa. Cosa è una fumetteria?
Fumetteria non è di certo una parola che troverete sul dizionario della lingua italiana.
Fumetteria
è una parola comune, un termine gergale, un'abbreviazione che mira ad identificare delle librerie, nel particolare quelle librerie specializzate nella vendita di fumetti. Parola così poco usata e al contempo inesistente, che non ha ancora trovato spazio dopo vent'anni dalla sua "coniazione", nella lingua italiana.
Men che meno alla Camera di Commercio.

Quando un'attività apre, la prima cosa che il titolare fa, è recarsi alla Camera di Commercio Industria e Artigianato della propria città, e iscrivere la propria attività ad una delle varie categorie merceologiche presenti sul territorio nazionale. Se si apre un bar, ci si iscrive alla voce "bar". Se si apre una pizzeria, ci si iscrive alla voce "pizzeria". Se si apre una caffetteria, ci si iscrive alla voce "caffetteria".
Abbiamo già visto che fumetteria non esiste nella lingua italiana perchè un termine puramente gergale, tantomeno esisterà dunque alla Camera di Commercio.
Dove si iscrive quindi un'attività come questa?
Alla voce libreria, o meglio "commercio al dettaglio di libri".
Libreria.
Non ci sono ulteriori limitazioni o specifiche, e laddove ci fossero si tratterebbe sempre e comunque di libreria.


(documento dell'iscrizione alla Camera di Commercio della libreria Fumettopoli di Reggio Calabria)


Ma perchè, generalmente, chi conclude il fatturato con i fumetti ha il conto assoluto e chi lo fattura con i libri invece no?

Il problema risiede nei distributori. I distributori specializzati in fumetti infatti su questo materiale offrono esclusivamente il conto assoluto a tutte le librerie che decidono di avere un rapporto lavorativo con essi.
A tutte.
I distributori di libri "classici" invece offrono a tutte le librerie (anzi, stando al problema in essere, offrivano a tutte le librerie) il reso e scontistiche basilari del 30% netto a salire, in base ad accordi privati.

Quello che Me.Li. fa ha fatto è una selezione delle librerie italiane alle quali riservare condizioni differenti e sfavoravoli rispetto alle altre che sono la netta maggioranza. Quelle librerie sono identificate da Me.Li. come fumetterie, ovvero non come librerie (pur essendolo) ma come attività esterne al circuito librario che ottimizzerebbero il proprio fatturato con il fumetto anzichè con il libro. Me.Li., insomma, aggira senza preoccupazioni la natura legale dell'azienda (libreria) inventandone e attribuendone una di sana pianta con il semplice scopo di ottimizzare i guadagni ai danni di queste.
Questa stretta selezione di cui faccio parte e di cui molto probabilmente fate parte anche voi colleghi che leggete questo scritto, *non hanno* la condizione chiave della distribuzione Me.Li., ovvero il reso, e in alcuni casi hanno delle scontistiche addirittura più basse (come nel caso degli editori Coconino, Comma22 e Tunuè, per esempio).

Quello della negazione del reso è solo uno dei soprusi che subiamo da parte di Me.Li.
La fornitura di alcuni editori quali Planeta DeAgostini, Star Comics, Edizioni BD/JPop, Alessandro Edizioni, Bao Edizioni e una non meglio definita "Pegasus", che viene presentata come editore ma sappiamo essere il distributore ombra di Alastor, ci è proprio negata. Le librerie selezionate ad avere il disservizio non possono arrivare all'approvvigionamento del materiale in essere nonostante questo materiale risulti disponibile nei magazzini del distributore. Immaginatevi la libreria accanto alla vostra che ordina un certo quantitativo di volumi oggi e li riceve domani con una scontistica adeguata, il diritto di reso e pagamento minimo a 30 giorni.
Ora pensate che voi proprio non potete avvicinarvici, pur avendo tutte le carte in regola esattamente come il collega meno sfortunato, e usando come lui soldi veri, della zecca italiana.
Risulterà facile anche a chi non è del mestiere dedurre che non avere del materiale che il concorrente ha non ci permetterà di lavorare in uno stato di libera concorrenza. Oltre che a creare un disservizio nei tempi di approvvigionamento. *Condizioni penalizzanti*.

Nel contratto che la libreria firma (sicuramente quello che ho firmato io, ma controllate pure il vostro) risultano tra le richieste del distributore, la visura camerale e la posizione della propria attività alla Camera di Commercio (vedere foto precedente). Visura camerale dalla quale risulta evidente lo stato di libreria della nostra attività (alla voce "Attività esercitata nella sede: vendita al dettaglio di libri" o "libreria specializzata" o ancora "libreria").
Se per contratto Me.Li. è tenuta ad offrire il reso ai propri clienti che possiedono una libreria, allora devono offrirlo anche a noi. Se per contratto Me.Li. è tenuta ad offrire quell'elenco di editori ai propri clienti che possiedono una libreria, allora devono offrirlo anche a noi.
Non offrendolo Me.Li. si pone in una condizione d'inadempienza contrattuale e laddove il contratto prevede condizioni differenti da quelle dei nostri colleghi librai, anche se da noi sottoscritto, quel contratto è da considerarsi illecito.
Il che produce una disparità di trattamento che a sua volta porta ad un fenomento di concorrenza sleale ai danni di chi lo subisce. Il che pone Me.Li. ad offrire il fianco ad un'azione legale da parte del libraio.

Se telefonaste a Me.Li. o li contattaste via email (nel caso è la scelta consigliata poichè resta tutto scritto) vi sarà detto e ripetuto che non vi si può offrire il trattamente riservato alle librerie perchè "la vostra libreria non è una libreria" nonostante la vostra iscrizione alla Camera di Commercio evidenzia che sì, è proprio una libreria.
Diciamo che su questo punto Me.Li. si ostina ad entrare in una specie di loop irritante e delirante in cui spera di convincervi che meglio di voi, del vostro commercialista, della vostra Camera di Commercio, del vostro avvocato, e delle tasse che pagate in base agli studi di settore sulle librerie, loro stessi sanno che attività avete aperto, ovvero una fumetteria. Follia ed eccessiva mania di grandezza.
Vogliono offrirvi condizioni sfavorevoli mettendo davanti alla legalità (siete una libreria) un concetto gergale (fumetteria).
Non cascateci!

Un'altra cosa che potrebbero dirvi in un ulteriore tentativo di tenervi al guinzaglio di queste condizioni deprorevoli, è che loro hanno dei contratti cui sottostare, firmati dagli editori di fumetti in cui questi esigerebbero esplicitamente (e firmano quindi) di fornire il reso alle librerie e *non* alle fumetterie.
Alla faccia della diffusione del fumetto, peraltro.
Il domino che vorrebbe impoverirvi a favore delle loro tasche cade davanti alla legalità.
Il giochino dei "250 poveri scemi" che fanno da cuscino col conto assoluto alle loro tirature per ottimizzare i loro investimenti, si rompe davanti all'innegabile natura della vostra attività. Consultate un avvocato. Siate imprenditori, non fatevi fregare.
Siete una libreria e non una fumetteria anche se nel nome del vostro negozio è compresa la parola "fumetteria". Perchè se ci fosse scritto "panificio" varrebbe sempre e comunque la posizione legale e non il nome, che è del tutto fittizio.
Se chiederete riscontro a questi editori per il piacere di incrociare i dati, se vi daranno le stesse risposte che hanno dato a me e al collega che come me ha già agito legalmente contro Me.Li., vi sarà detto che il contratto è prestampato e che loro si sono sottoposti a questo contratto (comunque lo hanno firmato!) ma non lo hanno suggerito loro. Lo hanno solo accettato. Un pò come l'utilizzatore finale. Come se cambiasse qualcosa. Il mio suggerimento è: sorvolate.
Voi il rapporto lo avete col distributore, non con gli editori. Il passaggio etico per il quale gli editori di fumetti offrono il servizio del reso a tutti tranne che a noi, che da anni proponiamo, conosciamo e vendiamo i loro prodotti, è un grosso problema, ma è appunto "etico" e quindi al momento non ci interessa.

Vorrei che tutti voi sottoponeste ad un legale di fiducia il vostro contratto con Messaggerie Libri.
E' una questione importante che vi porta via poco tempo tutto sommato, a fronte di evidenti vantaggi morali ed economici. Vedrete che vi si aprirà un mondo di soprusi e angherie che può essere sconfitto. Vedrete che c'è soddisfazione anche a essere trattati con rispetto di sè stessi e dei propri diritti.
Possiamo mandare tutti a gambe all'aria e ribaltare il sistema del conto assoluto sostenuto di forza dal distributore e dagli editori coinvolti, perchè abbiamo la ragione e la legge dalla nostra parte. E non è poco.

Qui, ora, io propongo la possibilità di un'azione legale di massa ma anche di gruppo per il bene nostro e delle nostre attività commerciali.
Contattate un avvocato.

Per qualsiasi informazione, aiuto o suggerimento, non esitate a contattarmi via mail o telefonicamente. Potete anche commentare qui sul blog.

email: mondisommersi@mondisommersi.biz
Tel. 0832457852 - 3205756309

Con preghiera di diffusione,
Max Favatano
Mondi Sommersi, Lecce.
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9 commenti:

Fumettopoli ha detto...

Bravo max, lo sai che quando c'è da spaccare il culo, io ci sono sempre.
Finiamola di essere trattati come reietti.

gigismondo ha detto...

Non sono direttamente coinvolto, non avendo una fumetteria, ma so per certo che Max merita tutto il sostegno possibile. E se sta avviando una battaglia vuol dire che è una battaglia giusta. In bocca al lupo ragazzi!

salvatore ha detto...

La mia posizione la conosci. La ribadisco. Io non ho preso contatto con Me.Li. Io boicotto. Sailor moon non è per sempre. La mia dignità sì. Credo comunque che tu faccia benissimo a pretendere gli stessi diritti di qualsiasi libreria.

iu ha detto...

L'iniziativa ha il mio sostegno morale, perché nn posso proprio permettermi un parere legale... tuttavia ho un dubbio: la MeLi fa la stessa cosa della Pan e della Star... pensavo ke fosse un dato assodato che le fumetterie abbiano solo svantaggi dai distributori... é___é la MeLi almeno mi fa pagare con Riba a 30 giorni fine mese, cosa che la Panini, malgrado sia loro fedele cliente da 7 anni, nn si sogna di concedermi perché sono troppo piccola come fumetteria...nessun vantaggio,MAI un reso... a mala pena mi disdicono un ordine se li supplico via telefono. La MeLi è una signora al confronto, anke se è imprecisa come la Star shop. é__é nn voglio difendere la MeLi, e nn capisco molto di cose legali: ma nn è che gli altri fornitori siano meglio!

Fumettopoli ha detto...

@IU:
Se non puoi permetterti un legale, puoi iscriverti ad una associazione per la difesa del consumatori, come negoziante rientri ugualmente. Io ho fatto ANCHE COSI'.
Ti costa € 30,00 di iscrizione annuale e poi 20 euro per ogni raccomandata. davvero pochissimo, ma hai un'ottima consulenza, ma in confronto facendo causa avrai notevoli vantaggi economici.

Per quanto riguarda il paragone PAN, STAr ecc... Non tiene mica tanto.

Meli tratta TUTTE le librerie con condizioni migliori. cosa che con noi fumetterie non fa!
PAN, STAR E ALASTOR trattano tutti allo stesso modo. senza distinzione.

Babylon ha detto...

Ciao ed innanzitutto grazie per la notizia, pultroppo mi accodo a iu, anche io sono u cane per questioni legali e non conosco legali, per cui se qualcuno volesse fare una azione di gruppo io sarei molto contento di unirmi... anche perkè onestamente sono davvero stufo di avere tutti gli svantaggi di una libreria senza neanche un vantaggio, tra parentesi, i distribuiti meli da quello che ho capito li avrà anche pan.. al 29 % cavolo.. ma sempre peggio ?

HulkSpakk ha detto...

@babylon: mandami una mail a mondisommersi@mondisommersi.biz
Ti spiego come funziona per l'azione di gruppo.
Altri librai interessati possono fare lo stesso.

Al momento sto rispondendo a tutte le email dei negozianti che ho ricevuto, che non sono affatto poche :)

Intanto suggerisco a tutti di trovare il modo di parlare con un avvocato. E' importante tutelarsi sempre con il parere di un professionista.

Grazie cmq a tutti per il contributo.

Arayashiki ha detto...

Secondo me otterrete una vittoria, perchè se sul contratto sta scritto "librerie" e alla camera di commercio siete delle "librerie" è una palese inadempienza, non c'è possibilità di un'interpretazione del termine libreria.
Continuate, avete tutto il mio sostegno morale!

Fabrizio ha detto...

Spero vinciate ragazzi l'azione legale contro Me.Li. non è giusto avere 2 pesi e 2 misure su due attività simili.

Io parlando con Max già sapevo che lui i fumetti li doveva comprare e ciò che non vendeva li rimaneva.

Non sapevo i trattamenti delle librerie generiche. l'ho scoperto quest'anno.

Mio fratello e mia cognata hanno aperto una libreria da un mesetto e la condizioni per l'approvvigionamento dei loro libri è una pacchia.
Loro ordinano un tot di libri, da quello che vendono viene data la parte al distributore e il resto è loro, quello che non vendono o viene ritirato da distributore o gli viene detto "non te lo ritiro, lascialo esposto e vedi se lo vendi."

rischi bassi su libri flop e spese minime, a confronto con le fumetterie che devono per forza comprare il prodotto.

Vergognoso.

in bocca al lupo ragazzi