sabato 4 settembre 2010

Dove va il fumetto



Un problema storico della distribuzione del fumetto è quello dell'utopia di avere una buona distribuzione, avendo come attori della partita nelle rivenditorie specializzate, distributori come Alastor StarShop e Pandistribuzione.

I tre distributori, gli unici tre distributori per fumetterie, da vent'anni fanno cartello, un pò per convenienza e un pò per l'incapacità di assumere un modello di vendita differente. Questo cartello si chiama "conto assoluto" e dal mio punto di vista, punto di vista di un libraio da 10 anni sulla scena, fa il paio con scontistiche basse, fa il triplo con una meccanica arretrata di vent'anni, ed è il punto debole della catena distributiva del mezzo.
E quindi del mezzo stesso.
E quindi il dito che sbaglia buco, preferendo il culo all'anello, di ogni anello della catena.

Non è un sistema vincente quello del mezzo fumetto, non lo era prima, quando il mercato si reggeva sul rodato sistema delle edicole, e dove l'offerta era minima rispetto a quella odierna, non lo è ora che relegato ai distributori (pochi) per fumetterie (poche), che mai hanno tentato di rendere questi punti vendita (professionali e appassionati), regge del prodotto che vendono, vedendoli come cliente finali anzichè come partnership per potenziare mercato e vendite.

La risorsa negoziante come figura vincente del gioco non è mai stata investita in un'ottica lungimirante. Si è sempre preferito accollarle il peggio del peggio rispetto ai mercati similari, quali la libreria di varia e le edicole, ad esclusivo vantaggio della propria azienda.
Come le vendite dirette dai propri siti al pubblico, clienti generati dai negozianti, con sconti che alla fumetteria è impossibile praticare.
Come le vendite dirette in fiera, come la prossima Lucca Comics & Games, vendite al pubblico, clienti generati dai negozianti, sempre con quel genere di sconti che al negozianti è impossibile praticare, tra l'altro.
Vi immaginate la CocaCola che vende le sue lattine ai giovani, fuori dai bar?
O la Feltrinelli che salta le librerie arrivando direttamente al cliente finale?

Tutto questo da parte dei distributori. E degli editori nel caso degli esempi su citati.
Il negoziante è stato sempre visto come l'uovo dell'oggi anzichè come la gallina del domani.
Ma il domani, com'era prevedibile, prima o poi sarebbe arrivato, ed è questo, è il perdiodo che viviamo oggi. Ora. Adesso.
Un perdiodo in cui il mercato è collassato, in cui nulla vende, in cui i fumettisti cercano di proporsi in un summit per uscirne in qualche modo, con qualche piano che non immagino, magari vincenti.
Ma il potere strategico non è in mano agli autori, non è in mano ai negozianti o ai nerd che appestano i forum.
E' in mano alla distribuzione.

Sono i distributori che devono cambiare, e devono cambiare o metodo di vendita o lavoro.
E devono farlo in fretta.
Se non ne sono in grado devono togliersi di mezzo prima che il fumetto scompaia in Italia.
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13 commenti:

Anonimo ha detto...

dovresti scrivere un vagenlo sul fumetto. secondo Hulkspakk.

ottimo articolo.
ifry

Anonimo ha detto...

Interessante come sempre. Spero sia un punto di vista oggettivo

HulkSpakk ha detto...

è soggettivo, essendo il mio punto di vista. Certo che so di aver detto quella che percepisco come la verità.

Valentina ha detto...

Purtroppo la visione di Max è anche oggettiva.
Speriamo che prima o dopo (preferirei prima...) le cose cambino.

Antani Comics ha detto...

ma noi negozianti non siamo esenti da colpe. Siamo ignoranti, impreparati, viviamo alla giornata. Spesso apriamo i negozi perché papà ha la liquidazione pronta, o perché "abbiamo la passione".
Sicuramente i distributori sono la grossa spina nel fianco al cambiamento, ma anche noi ci mettiamo del nostro: se cerchiamo un colpevole, guardiamoci allo specchio.

Anonimo ha detto...

Il problema più grosso delle librerie specializzate sono i clienti. Per avere i clienti occorre avere lo spazio dove accoglierli.

Le librerie piccole soffrono. Se potessero avere i fumetti a costo 0 non avrebbero lo spazio sufficiente per esporlo. Quindi? Credo che torni comodo appellarci al fatto che il conto assoluto non ci permetta di effettuare vari tipi di acquisti.
In questo modo si è anche più oculati nel fare gli ordini.

Per i negozi grandi invece le cose sono differenti, in un modo o nell'altro riescono ad avere una scontistica più alta e varie agevolazioni, a fronte di una mole di costi fissi superiori. Ormai anche una metratura di 150 mq non basta a coprire tutto il mercato fumettistico attuale!

La domanda del settore purtroppo non è così alta come vorremmo, soprattutto in questo periodo nefando, dove la crisi ha raggiunto anche il settore dello svago a basso costo!!!
Per contro l'offerta non è mai stata così alta!!! Stiamo vivendo davvero in un periodo strano, dove sembra che nessuno si accorga di quel che succede nel nostro paese.

I distributori sono 3:
pan protettorato panini
star protettorato star comics
alastor libero
i tre possono piacere o meno, che soluzioni potrebbero dare?
conto vendita? normalmente hanno scarso riscontro
pagamenti dilatati nel tempo? potrebbe funzionare, ma il problema ricadrebbe sui piccoli editori che vedrebbero i pagamenti slittare in avanti e di conseguenza i lettori si annoierebbero a vedere le proprie testate a cadenza semestrale... non so...

a mio avviso tutto dovrebbe partire dagli editori. E' loro interesse essere presenti sugli scaffali dei negozi quindi è compito loro trovare un equo compromesso con i distributori affinché si trovi un nuovo modo di operare sul nostro mercato..

ora vi chiedo: Editori che si mettano d'accordo tra loro per trovare una soluzione che possa permettere a tutti di trovare una soluzione?
oppure: Come posso fare per far si che il mio avversario vada a pallino?

a voi la scelta!


Salvo
Alastor Milano

HulkSpakk ha detto...

@Antani: "Sicuramente i distributori sono la grossa spina nel fianco al cambiamento, ma anche noi ci mettiamo del nostro: se cerchiamo un colpevole, guardiamoci allo specchio."

Non credo che un rivenditore possa essere "colpevole" di nulla in un mercato. Il libraio conta niente è polvere. E' come dare la colpa ad una goccia se il mare è salato.

S3Keno ha detto...

bel post, bro ;)

Erriko ha detto...

Max hai scritto un post davvero molto interessante, per altro ritwittato da LoSpazioBianco....
Ci vorrebbero persone appassionate come te anche negli anelli più alti della catena...

ComicHouse ha detto...

Antani ha ragione in parte, quando parla dei negozianti. Ci sono comunque fumetterie che aprono "per caso", e chiudono in qualche anno, fornendo servizi pessimi e, di fatto, creando lettori dimezzati, che non sanno cosa leggere pechè nessuno li ha aiutati ad orientarsi.

@Salvo: il problema è che non c'è, da parte di nessuno, l'investimento sull'educazione alla lettura. E non parlo per forza di investire denaro, ma anche tempo, promozione, semplicemente sembra che, come dice giustamente Max, questa gente raggiunge il proprio obbiettivo quando riesce a piazzare delle sòle a noi negozianti.

HulkSpakk ha detto...

ComicHouse: "Ci sono comunque fumetterie che aprono "per caso", e chiudono in qualche anno, fornendo servizi pessimi e, di fatto, creando lettori dimezzati, che non sanno cosa leggere pechè nessuno li ha aiutati ad orientarsi."

Se i clienti li crea la fumetteria che chiude dopo un anno e questi clienti "nn sanno cosa leggere" non è un problema. Sono comunque clienti in più.
Questo non influisce minimamente con il fatto che il fumetto X venda di meno, perchè, senza quella fumetteria COMUNQUE le copie relative quei clienti non sarebbero state vendute.

Anonimo ha detto...

SONO COMMOSSO!

grazie!!

ALESSANDRO

SJ ha detto...

La distribuzione ha qualcosa di diabolico, caso personale:

Escono tot volumi MA decido di non ordinarli a scatola chiusa, voglio vedere i commenti di chi li conosce,magari sentire se l'edizione merita o molto banalmente per mera questione finanziaria.

Poi mi decido, voglio spendere i miei soldi, a questo punto inizia il delirio:
-Se è materiale BD o PAN devo scegliere la fumetteria distribuita da PAN
-Se è materiale PLANETA devo scegliere la fumetteria distribuita da PLANETA
-Se è STAR stesso ragionamento
Se per caso mi distraggo e ordino l'albo nella fumetteria "sbagliata" ecco che mi arriva l'anno del mai ( se arriva).
Avatar Pack?, ordinato da tempo quando disponibile, uscito a fine Maggio (più o meno) = disperso
Earth X cofanetto? Uscito ora, disponibile MA ordinato in ritardo quindi boh!
Arretrati Planeta via PAN? ho un Batman 25 dalla rarità allucinante visto il tempo trascorso dalla mia richiesta
(materiale MAgic prenotato da EONI e scomparso e via)
Badate bene il "problema" NON riguarda la singola fumetteria visto che mi confronto con diverse realtà
(a cui va tutta la mia stima visto che non c'è di peggio che non poter vendere ciò che ti chiedono, per un commerciante mandar via la gente è letale oltre che desolante)

In parole povere IO voglio spendere MA ti mettono una valanga di paletti e rotture di palle assurde per un mercato che mi si dice in crisi ed in cerca di clienti.

Cari editori,cari distributori se rendete la vita impossibile a me che sono appassionato e quindi disposto a sbattermi pur di avere ciò che desidero mi spiegate come pretendete di risultare credibili in un mercato più "casual"?

è mai possibile che si pretenda che io debba prenotare sempre tutto a scatola chiusa?

Non è il caso che la tavola rotonda di Lucca si occupi anche delle esigenze di chi la baracca la manda avanti (ovvero noi che apriamo il portafoglio)?

Caro mondo del fumetto sono dell'idea che tu debba riportare al centro del discorso il lettore visto che ora come ora mi pare l'ultima ruota del carro e francamente la cosa mi inzia ad irritare parecchio

Scusate lo sfogo