Dei fumetti che trattano le arti marziali, sul mercato nipponico, ce ne sono diversi.
Senz'altro il più conosciuto e rispettato è Vagabond, e vorrei vedere se con le matite e la capacità di narrazione di Inoue, non fosse così.
Certo però ce ne sono anche altri, e belli seri pure...
Nell'ultimo anno le mie letture hanno affrontato nomi come:
- Vagabond
- Shamo
- Shigurui
Senz'altro il più conosciuto e rispettato è Vagabond, e vorrei vedere se con le matite e la capacità di narrazione di Inoue, non fosse così.
Certo però ce ne sono anche altri, e belli seri pure...
Nell'ultimo anno le mie letture hanno affrontato nomi come:
- Vagabond
- Shamo
- Shigurui
Vagabond è stato a lungo il mio manga preferito se consideriamo solo quelli "di arti marziali". Inoue, l'autore, dai tempi del pallacanestristico Slam Dunk è cresciuto molto, sia dal punto di vista grafico quanto da quello narrativo. Vagabond racconta la storia di Musashi Miyamoto, personaggio realmente esistito, talmente innamorato della via della katana da vivere solo per essa, come spesso accadeva nella sua epoca a personaggi, magari meno illustri, ma come lui. Il fumetto di Inoue ha ritmo e dipana la sua storia in diverse strade narrative, incentrandosi dapprima sul protagonista, per poi passare a questa o quella comparsa, per ritornare infine, nuovamente, sull'antieroe della vicenda. La pecca di questa saga è ciò che l'ha resa fruibilissima al pubblico: è troppo romanzata.
Per quanto sia fedele ai caratteri storici dell'epoca, ci sono aspetti eccessivamente romanzati, resi epici ed "infiniti". I tempi in cui Musashi affronta l'avversario raggiungono vette di tensione interessanti, ma sono anche un immenso utilizzo di pagine, che alla fine, non fanno altro che allungare inevitabilmente la conclusione della saga.
Al momento Vagabond conta 37 albi nella sua prima edizione italiana e 22 nell'edizione DeLuxe.
Shamo è ambientato ai giorni nostri.
Qui il protagonista è bel figlio di troia, senza se e senza ma.
Al contrario di Vagabond, in questa vicenda gli occhi non sono puntati sul personaggio positivo ma sul cattivo. Cattivo nell'anima, corrotto, infame.
Figlio di un'educazione non troppo permissiva, studente modello e bravo musicista, Ryo Narushima sbrocca, esce di melone e uccide i genitori in un attacco di ira. E' minorenne e viene rinchiuso in galera. Spinto da un istinto di sopravvivenza fuori dal comune inizia la strada del karate, diventando una vera tigre, prima per difesa, poi per diletto ed infine per sopravvivenza.
Questo titolo mi ha fatto traballare.
Il tempo non sembra preoccupare gli autori che lo realizzano, Akio Tanaka e Izo Hashimoto: le vicende si susseguono molto in fretta, molto più in fretta che in Vagabond e questo riesce a dare molto più senso all'evoluzione del protagonista, sempre più spinto verso la follia, sempre più a ridosso dell'irrimediabile baratro.
In Shamo non ci si innamora del protagonista, non si sente il desiderio di diventare come lui, al contrario ci si preoccupa di incontrarlo per strada, di essere una delle sue vittime e si finisce per fare il tifo per gli avversari, che tendono sempre a fare una brutta fine, un pò perchè più deboli di Ryo, un pò perchè più onesti e leali.
Perchè Ryo Narushima, il personaggio creato da Tanaka e Hashimoto, è davvero una merda d'uomo.
Shamo al momento ha al suo attivo 18 volumi.
Shigurui è il top.
Quando dicevo che Vagabond è stato a lungo il mio manga preferito sul genere, mi riferivo al periodo (lunghissimo) della mia vita in cui non ero a conoscenza dell'esistenza di Shigurui.
Se Vagabond e Shigurui sono l'alfa e l'omega, Shigurui, con i suoi protagonisti è senz'altro nel mezzo. Qui gli attori non sono buoni o cattivi, qui sono semplicemente più o meno fedeli al dojo e a ciò che comporta esserlo. Shigurui è un fumetto *serio*, senza le aspettative di risultare figo a tutti i costi. Qui non ci sono i vari Musashi di Vagabond che per pagine intere si fanno passare il vento tra i capelli guardando l'avversario con la faccia di chi sa di averlo più lungo dell'altro, qui non ci sono Ryo Narushima che violentano questa o quella donna per diletto dopo averne pestato il compagno. Qui ci sono samurai, katane e rispetto.
Rispetto per un sensei completamente fuori di senno, reso instabile dalla vecchiaia e dalla potenza datagli dalla vita condotta, e due adepti, Gennosuke e Seigen che ambiscono entrambi all'onore più grande di tutti: essere scelto come discepolo del Maestro Kogan e con questo diventare il signore della scuola e il marito di sua figlia.
Come è facile immaginare tutto va in vacca per delle scelte di vita di Seigen che tradisce l'onore della scuola, diventando il mattatore di una strage che ad uno ad uno, tocca a tutti gli allievi del dojo.
Shigurui è più storico di Vagabond, più maturo e con un tratto che ha decisamente meno hype di quello di Inoue e questo gli impedisce il grande salto al pubblico più vasto. Si presenta di contro come un titolo "a lunga scadenza", più difficile da avvicinare, ma impossibile da abbandonare, complice anche il tremendo flashforward presente nel primo capitolo della saga, che ci porta nel probabile ultimo capitolo di Shigurui.
3 commenti:
Belle le tre recensioni. Adoro i tre manga e concordo con te che shiguri è bellissimo. Inoue è anche "costretto" a far fare certe pose ai personaggi per rispecchiare quello che è scritto nel romanzo di Yoshikawa, un capolavoro!
Shamo mi è caduto sulle "palle di energia", dove ha perso il realismo, nei combattimenti, dei primi volumi ma si sta riprendendo alla grande. L'autore deve essersi fatto un bello studio sulle arti marziali!
concordo...concordo con tutto...shigurui è fantastico..e mel'hai consigliato tu (ghgh)..però..vagabond...è vagabond...
Max, dimentichi "L'Immortale"...un simile capolavoro è unico nel suo genere.
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