Oggi, 11 novembre, è San Martino e stasera si festeggia.
E' una tradizione leccese, e Lecce è la mia città, e i leccesi sono molto, molto tradizionalisti per questo genere di cose.
Certamente lo festeggeranno anche in altre parti d'Italia, ma non con tutto l'amore che ci mettiamo noi, ecco.
San Martino è la festa più importante di un leccese tra i 14 e i 50 anni, è la festa te lu mieru, del vino. Personalmente ho ricordi di san martinate tranquille ma anche di giorni che poi il giorno dopo me lo racconti tu, cose devastanti da coma alcoolici e ambulanze da giovinastri, e di serate con i nonni finche la loro vita ce l'ha concesso, ma è e resta sempre un'esperienza.
A San Martino tutto il mosto diventa vino.
Me lo hanno insegnato alle elementari e quel giorno purtroppo ero davvero attento.
Ci si incontra in famiglia, o con gli amici, e si passa una serata abbastanza alcoolica, rigorosamente base vino, accompagnata da pittule, castagne, carne e vino. Perchè il vino lo si accompagna sempre con altro vino, sempre. E il giorno dopo in bocca al lupo.
Il calore della gente, a San Martino, è fantastico, davvero, è una festa sentitissima, dovreste provarla, dovrebbe essere una festa nazionale. E' fantastico, è più di un'occasione per trovarsi prima del Natale, è una roba nostra, è una festa onesta, non commerciale, non mirata agli acquisti, al soldo.
E non importa quale sia la compagnia di questa sera, perchè so già che il rituale sarà sempre lo stesso, per tutti:
-) Tavolata, bicchiere di vino per festeggiare la presenza.
-) Pittule, bicchiere di vino per farle scendere meglio.
-) Un pò di sedano, bagnato nel vino, per dargli un sapore più dolciastro. E poi un pò di vino bianco, giusto per non dire che noi si beve sempre il rosso. O il rosato. E il rosato.
-) Carne magari, ma poi ci vuole del vino.
E tante, tante chiacchiere, fatti, risate e vino.
Per onorare un santo e il mosto tutto.
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