E' da un pò che in giro non si sente parlare dell'A.Fu.I., l'associazione delle fumetterie italiane.
Mi rendo conto che il sito è fermo da un pezzo e non è dunque molto aggiornato (a dirla tutta lo è stato solo per un tempo relativamente breve), ma so che è uno dei periodi che sto apprezzando maggiormente come socio.
Ultimamente mi sono trovato a riflettere sui numeri, sul significato delle percentuali di librai associati e del modo che abbiamo noi di afui di porci a quelli che non sono di afui. Ai librai specializzati in genere. Io penso, e lo dico parlando a titolo personale (che è una noia aberrante doverlo sottolineare ogni volta), che un libraio deve associarsi all'AFuI. E deve farlo perchè il nostro motto era ed è uniti si vince. E io in questo ci credo.
Spesso mi è capitato che qualche libraio mi chiedesse, al mio suggerimento ad associarsi, cosa diamo noi dell'afui al nuovo socio. Come se con la quota di iscrizione, una spesa annuale, minima, che non va "a qualcuno" ma che resta nelle casse dell'associazione, quindi di ogni iscritto alla stessa, quindi anche in quelle di chi ha appena versato, debba corrispondere o corrisponde nel pensiero di chi valuta, una contropartita tangibile.
Non so cosa esattamente, forse una chiave di lettura delle cose a mò di svolta, o uno sconto epico sui fumetti, o una buona fetta di nuovi clienti, ma qualcosa in cambio c'è chi se lo aspetta. Ed effettivamente anche noi soci ci siamo spesso interrogati su questo: cosa abbiamo da offrirgli?
Ultimamente, diciamo da quasi un anno, a memoria, stiamo spingendo poco per avvicinare nuovi soci, e per me va bene così, perchè ho capito e l'ho capito da tempo "che uniti si vince" ma solo se si ha la voglia di lavorare insieme. Altrimenti non ha senso nulla, non ha senso stare uniti.
Altrimenti non serve che il libraio si associ, anzi non deve farlo, e a questo punto lo invitto a non farlo e sono daccordo con chi non lo fa, perchè, e lo dico nei suoi interessi, sta davvero solo gettando i soldi della quota di iscrizione, e se pur pochi, non ne vale comunque la pena.
L'A.Fu.I. non è un ente a parte, qualcosa di gestito da un piano superiore, l'A.Fu.I. è del socio, e se il socio fa l'afui fa, se il socio non fa e aspetta, l'afui aspetta con esso.
E in sostanza, non si combina nulla.
L'Associazione permette lo scambio di idee, di informazioni, di conoscenze e, molto importante in questo periodo di crisi, di materiale. I magazzini dei soci a disposizione dei soci, per scambiare merce ferma. Pensateci, è qualcosa di così semplice e immediato, far ruotare il magazzino, con altri librai, potenzialmente tutti i librai della penisola.
Ma non può farlo l'A.Fu.I. per te devi farlo tu.
L'A.Fu.I. è un mezzo, non è una bacchetta magica. E' come andare in bici o guidare un'automobile: è molto utile, ma non ti risolve la vita, certo te la snellisce, ma solo se si è disposti ad imparare a usarla.
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