giovedì 29 marzo 2012

Intervista a Michele Foschini [Bao Publishing] parlando di Moore, Bone e prossime pubblicazioni



Michele Foschini è direttore editoriale della Bao Publishing.
Bao è una casa editrice solida che con gli anni sta guadagnando sempre più spazio nelle librerie specializzate e di varia e, soprattutto, sta accumulando un catalogo che col passare del tempo diventa sempre più ricco e invidiabile. Questo è uno dei motivi per cui l'ho intervistato.

- Quali saranno le vostre prossime uscite?

Be', Max, calcola che quest'anno abbiamo quasi settanta uscite. La lista sarebbe davvero lunga. Però nel 2012 raggiungeremo diversi traguardi per noi significativi: la metà della saga di Chew, molte nuove uscite legate a BONE e molti più titoli italiani che in passato.

- Quali sono le nuove uscite legate a Bone per quest'anno? Mi viene in mente solo l'edizione a colori, ma dovreste presentarla nel 2013...

A giugno esce Racconti intorno al fuoco, un volumetto a colori sulle origini di Boneville, narrato da Smiley e Bartleby, mentre a settembre esce il primo di tre romanzi di Bone illustrati da Jeff e scritti dal suo inseparabile amico e collaboratore Tom Sniegoski.


- La pubblicazione di autori italiani è relativa a opere inedite o riedizioni di qualcosa di già pubblicato? 

Oltre a DEI di Crippa e Tenderini (che peraltro in Francia non prosegue, saremo noi a completare la trilogia), Fermo di Sualzo e Pescicani di Makkox, pubblicheremo il nuovo libro di Zerocalcare e un volume di Andrea Longhi, nel corso dell'anno. Quindi direi decisamente inediti.

- Neonomicon, il primo titolo di Alan Moore che avete pubblicato è andato esaurito e avete annunciato una ristampa. Quanto ha venduto?

Neonomicon ha avuto una tiratura iniziale di tremila copie. Restano solo poche decine di versioni "ultra variant" qui nei nostri uffici.

- Avete esaurito le copie perché ne avete sottocalibrato la tiratura, e quindi le potenzialità dell'opera, o avevate calcolato che un anno sarebbe stato il periodo "giusto" entro il quale vi aspettavate questo risultato?

Be', i fatti ci dicono che in effetti avremmo dovuto stamparne di più, ma tremila copie non sono poche, nel nostro mercato, e inizialmente le librerie generaliste non ne volevano più di trecento. Eppure, nel giro di tre mesi, i riordini, sia da parte delle fumetterie che delle librerie, hanno portato alla necessità della ristampa. Siamo stati piacevolmente sorpresi.

- Farne una tiratura più alta avrebbe permesso di avere un prezzo finale più basso?

Probabilmente di un euro, ma non è detto che l'avremmo comunque fatto, per mantenere una sorta di omogeneità con gli altri nostri prodotto di quella stessa fascia di prezzo.

- Con Bao avete fatto dei nuovi contratti per delle opere di Alan Moore, è possibile sapere qualcosa di più? 

Devo aspettare ancora qualche giorno, anche se i contratti sono già firmati. Sorry! Giuro che se me lo richiedi il 10 aprile te lo dico.

- Senz'altro te lo chiederò il 10 aprile, allora. Cambiando argomento: alcuni clienti mi chiedono come mai pubblicate voi di Bao FirstWave, anzichè Lion/RW. Puoi spiegarglielo tu?

La linea First Wave non fa parte della licenza principale DC e l'editore americano ha ritenuto che una casa editrice più piccola sarebbe stata maggiormente motivata a far "splendere" quei titoli nel proprio catalogo rispetto a chi, pubblicando il DC Universe, deve far uscire tantissimi titoli al mese. 

- Il caso di FirstWave è isolato o c'è altro da pubblicare con motivazioni analoghe?

Immagino che esistano altre eccezioni, non legate al DC Universe e quindi disponibili anche a editori che non siano in possesso della licenza principale.

- Invincible, di Robert Kirkman (autore anche di The Walking Dead e di Wolf-Man) era pubblicato da Indy Press. Ora da Edizioni BD, di cui hai fatto parte prima della tua esperienza con ReNoir. Come mai questa serie è rimasta lì e non ti ha seguito?

Be', i contratti si fanno con gli editori, non con le persone fisiche. Image si trova bene a lavorare con BD, perché mai avrei dovuto cercare di spezzare il rapporto che si era creato?

- Ti dispiace, anche in prospettiva, per via della popolarità che sta avendo in questo momento Kirkman?

Sono stato tra i primi a capire il valore di Kirkman, mi sa, e a investirci. Le sue cose sono in ottime mani, in Italia, non ho alcun rimpianto.

- Cosa ti rimane dell'esperienza con Indy Press, Edizioni BD e Renoir?

Sono state tappe importanti della mia crescita professionale: ho imparato tantissime cose da non fare e ho acquisito strumenti importanti per coordinare, oggi, una filiera produttiva completa. Credo, soprattutto, di avere imparato come voglio che siano i miei rapporti con le persone che lavorano per me.

- Beta, di Vanzella e Genovese, è in nomination per il Premio Micheluzzi, al Napoli Comicon di quest'anno. Ha importanza vincere questo premio? I premi legati al fumetto muovono qualcosa in fatto di vendite?

I premi del fumetto hanno pochissima rilevanza sul piano delle vendite, ma sono un termometro prezioso del gradimento delle opere. Beta è il primo progetto italiano che abbiamo finanziato e curato e ci è particolarmente caro. So che sembrerà una frase di circostanza, ma per non restarci male se non vinciamo sono arrivato a credere che una nomination sia già una vittoria. Due, poi, sono una consacrazione!
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