porta metallo, si ma non è metallaro e poi pensa sempre al denaro.
[...] Il tuo boss non accetta le sfide, è un patetico pagliaccio che di rado se la ride.
Il mio boss, tranquillo, non uccide. Il mio boss sono io e la mia penna che scrive." [Turi - Il Boss]
Ci sono cose che non hanno prezzo.
A casa mia prodotti come i Kellog'S Corn Flakes non sono mai entrati. Noi siamo meridionali e per giunta di un ceto diversamente abile, siamo per la pagnotta burro e marmellata, 'ste cose fritte nello sterco di gallo non tanto ci affascinano.
Insomma, mettere nel latte fresco croccantini per cane sponsorizzati da un gallo con colori improbabili non mi ha mai detto molto.
E sono cresciuto così, vedendo questi Kellog'S Corn Flakes invadere alimentari, salumerie, ipercoop, carrefour e negozi vari. Anche in farmacia trovi i Kellog'S Corn Flakes Variant Oligominerali con Ripetitore di Particelle di Sodio.
Siamo arrivati al punto che anche nei pacchetti di patatine CrickCrock non ci stanno più le patatine CrickCrock, ma i Kellog'S Corn Flakes. Li chiamano Chipster, è vero, ma vi prendono in giro.
Sono Kellog'S Corn Flakes sotto mentite spoglie.
E' come mangiare scroto di bue essiccato al sole, e al sole non viene buono. Viene bue.
Mi rendo conto, comunque, che le nuove generazioni hanno subìto da un lato l'aumento del prezzo della marmellata e dall'altro programmi televisivi strutturati in un modo fattapposta ad indurre gente ad un piacevole acquisto dei Kellog'S Corn Flakes Radioattivi agli Otto Cereali, venduti in farmacia, e non mi stupisco quindi se una volta cresciuti, questi ragazzetti si ritrovano alle prese con crisi di identità come Ben Reilly nella Saga del Clone, quando ancora non si era scoperto se Ben fosse Ben Reilly, Peter Parker o Batman.
Ad ogni modo, alla fine questo angusto problema fu risolto come vengono risolti tutti gli angusti problemi americani: all'americana. Con una macchia di sangue sull'asfalto.
Il futuro di questi giovani è comunque segnato in un modo orribile, un modo così brutalmente terrificante e cagoso, che nemmeno una saga di John Byrne riuscirebbe a tenergli testa.
Negli ultimi anni il nostro settore è stato invaso da alcune figure imbarazzanti che faranno anche calore in alcune manifestazione come LuccaComics&Games, ma che mandano in calore gli animi dei maschetti ingrifati. Che di certo non aiutano a far salire l'indice di gradimento del fumetto nella classifica a punti del popolo italiano, ma che altrettanto certamente possono provocare l'innalzamento del medio di gradimento dei maschietti ingrifati: i cospley, o meglio ancora, LE cosplay.
(Nota: la foto precedentemente postata è stata rimossa su richiesta del soggetto raffigurato, perchè, come si legge nei commenti di questo post, non ho capito nulla dei Cosplay, al contrario invece di quanto ci si aspettava, ovvero che sono una cosa bella e ammodino. Io, non i Cosplay)
Questi figuri altro non sono che ragazzi poco cresciuti che si divertono a travestirsi come i loro personaggi preferiti di fumetti, videogiochi e film. Prima erano una piccola fetta di pubblico, un pò fuori di testa, ora sono una specie di invasione degli ultracorpi, molto poco ultra e molto molto corpi, molto molto molto spesso femminili e spogli.
Li trovi dappertutto: in fiera, nei negozi di fumetti, sulle riviste, sui giornali. A breve li daranno in allegato col Dash.
Anteprima (rivista di informazione fumettistica) da diversi mesi occupa DUE PAGINE A COLORI per far vedere signorine discinte vestite da pornozoccole in calore ad un film in maschera di Schicchi (sempre sia lodato).
Incredibile. Se esce un nuovo fumetto di Batman se va bene Anteprima lo segnala nella checklist, se muore Michael Turner ci sprecano due righe, se una fumetteria vuole uno spazio pubblicitario di 3 centimetri per 5 gli costa 60.00 euro al mese, ma se ci sono ste Kellog'S Corn Cosplay, cazzo apriti cielo, ci mettiamo 2 belle pagine a colori piene di pelo e di omo vestiti da emo travestiti da Elle che paruccano Bono.
Che si fa per vendere.
Io lo capisco alla fine, eh, non credete. Abbiamo sta rivista, dobbiamo venderla e tira più un pelo di Cosplay che un carro di The Boys quindi "andiamo di tope" e pace al resto.
Magari però, la prossima volta che abbiamo due pagine a colori da gettare nel cesso, proviamo a spingere anche il fumetto e le fumetterie, così mia nonna la smette di chiedermi "quando ti trovi un lavoro vero?", anzichè cagarci in mezzo e propinarla a qualche disadattato.
8 commenti:
tira più un pelo di Cosplay che un carro di The Boys
Quasi me la tatuo addosso.
Hands up.
Ci sei a Lucca?
sante parole!
Partire dal gallo dei Corn Flakes e arrivare alle pornozzoccole è davvero un colpo di genio :lol:
@ Thomas: oh yeah, ci sarò da venerdì a domenica. Venerdì pomeriggio e sabato mattina sono fisso allo stand AFuI, in piazza Anfiteatro ;)
@ Alessandro: a Lucca ti verrò a cercare^^
@ Krelian: E' come in RAI. Le pornozzocole hanno sempre un posto in prima fila. Io sto subito dietro.
essendo io il soggetto della foto che hai postato senza nemmeno chiedere il permesso nè utilizzato i credits del sito ove è espressamento detto che previa autorizzacione con le mie foto non puoi fare nulla ti chiedo la cortesia di levare la suddetta immagine IMMEDIATAMENTE onde avere scocciature dato che personalmente non mi piace apparire in un post dove si denigra un hobby che amo e di cui tu non hai capito evidentemente nulla. grazie.
il caso è stato sottoposto a blogger.com quindi anche se cancelli il commento saranno loro stesso a prendere provvedimenti.
Ho tolto la foto come da cordiale richiesta. Mi fa piacere che oltre a essere ben vestite vi sapete anche fare una bella risata, quando ci sta.
Certi miei amici dicono che i cosplay sono gente permalosa, invece non ne ho mai visto uno che sia uno alterarsi e prendersela se qualcuno ha qualcosa da ridire su quel bel modo di vestirsi. Anche perchè il mio amico dice che "quando un credente non sa ridere di una religione, non è religione, ma fanatismo".
Ah si, ecco la parola. Non siete permalosi. Siete fanatici.
Parola del mio amico, eh? Non mia.
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