giovedì 24 gennaio 2008

Il Samurai del Pane






Lavoro tutto il giorno, arrivo a casa a tarda sera e la fame c'è e si fa sentire.
Ha ancora la faccia di quel cliente la fame, quel cliente che non riesce a raccimolare i due euro e venti per il Ken Origini del Mito. Quello con la faccia della fame, insomma.
Sommando tutta la roba che c'è nel frigo, realizzo che ne può uscire fuori una bella faccenda se ci fosse anche solo un panino. Mi avvicino al mobile su cui c'è il portapane e lo tiro fuori.
Non è molto duro ma è comunque un bel vedere. Mi da sempre le dovute soddisfazioni.
Poi prendo un panino, non è proprio morbido ma poteva andare peggio.

L'armamentario prelevato dal frigo conta due uova, del burro, provola, salame piccante, formaggini, pomodori, giardiniera.

L'antica arte del samurai del pane si basa su un principio fondamentale: non so cucinare ma mi piace mangiare bene.
Il che non è un problema fin quando c'è una stozza di mamma/fidanzata/festacomandata di mezzo. Diventa un problema però quando sei solo.

Padrone del mezzo, calpesto la terra che mi separa dal frigo al fornello con fare sicuro, prendo il tegame e faccio due uove al tegamino. Le strapazzo come fossero due tette e dentro ci metto un formaggino, sempre come fossero due tette. Sono preciso io. Un tocchetto di sale e poi scendo verso il tavolo, dove è già pronto il piatto con sopra il pane tagliato in due.
La base di pomodoro è solo il principio.
Il panino mi guarda fiducioso, sa che posso farlo diventare un dio ed io non lo deludo. Odio far cuocere troppo l'uovo, che poi mi diventa cacchetta secca in un mare di merda e non mi lega con il resto. Faccio un segno al pane e torno all'uovo, controllo e torno all'uopo.

Il secondo passaggio è di provola, piccante perchè stasera voglio che il panino sia anche la mia donna, ma non eccessiva perchè il provolone voglio farlo io. L'origano non manca e il salame lo copre con dolcezza. Piccante.
L'uovo è li che aspetta con pazienza che arrivi il suo momento di gloria ed ora che ha il formaggino sciolto a colorarlo di nuove tonalità, il tempo che passa tra la creazione e la consumazione del peccato è sempre più lungo e insopportabile.

La gola inizia a reclamare cotanta bellezza, ma anche io mi rendo conto di quanto è bello sto panino, specie ora che il salame piccante è stato coperto da questi cinquanta grammi di giardiniera.
Sto valutando seriamente l'idea di invitare questo panino ad uscire con me una sera di queste.
Magari gli piace anche la birra.

Le due uova strapazzate cadono calde sulla giardiniera fatta dalla mamma, che avrà anche fatto il liceo classico, ma la giardiniera che fa è da paura...
Ormai il panino è pronto. Lo copro con l'altra fetta e lo guardo, lo ammiro, lo scruto, lo tocco, lo scroto, lo mordo.
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5 commenti:

Dani ha detto...

ahahahahahahaha!!!!
è tutto vero..confermo!!!!

Anonimo ha detto...

mi è venuta voglia di scoparmi il panino!

hai seriamente compromesso il mio rapporto con i panini.

fede ha detto...

Un bicchiere di vino con un panino la felicità...

Anonimo ha detto...

A me ha fatto pensare a un'orgia. Meglio, molto meglio, del mio riso in bianco di ieri sera, quasi una sega svogliata.

Anonimo ha detto...

a me ha fatto pensare ad andrea pazienza