domenica 18 novembre 2007

Rapina a mano a mano [Parte 3] - Poliziotto Superpiù


Fossi figo guiderei una grande jeep fino in disco,
attesissimo in zona V.I.P.
il mio nome sarebbe sempre incluso nella lista
non dico proprio il primo della lista

ma neanche l'ultimo degli stronzi.
[Elio e Le Storie Tese]


Nota: per leggere la [Parte 1] Clicca Qui, per leggere la [Parte 2] Clicca qui.

Un negoziante attento sa bene come evitare attentati alla propria merce.
Basta una telecamera monitorizzata da 60 euro, l’occhio vigile nei punti morti del negozio e un cartello con la scritta "locale video sorvegliato" bene in vista.
Poi è chiaro che c’è sempre qualcuno che allunga la mano.
Ci prova. Ha tentato.

A mano a mano che vede i clienti, le diverse tipologie, i modi di fare, il negoziante impara a decifrare i movimenti sospetti, a delineare un identikit del sospetto.
L’identikit del sospetto è completamente distanziato da quel fare classista legato al modo di vestire, ai capelli lunghi e all’aspetto da barbone che qualcuno potrebbe avere.
Non siamo mica poliziotti noi.

Il negoziante sa che se uno sconosciuto entra in negozio che non sa nemmeno cosa vendi, completamente disinteressato agli articoli, la prima volta è perché ci è entrato per curiosità, la seconda è perché ha altri fini.
Comprare o semplicemente rubare.

Se la terza volta che una persona con questi requisiti non ha comprato nulla, è il caso di accendere le telecamere.


[Un mese prima, a Topolinia...]


Il nostro eroe nella sua prima visita in negozio, un mese fa, fece sibilline osservazioni sui videogiochi per PSP. Alla sua successiva visita (la seconda in tutto), ne prese 3 e se li intascò.
Non feci in tempo a fermarlo che già era andato via.

Non avvisai la polizia, come la polizia stessa invece, in conferenza stampa, a seguito della *rapina impropria* di cui vi vado a raccontare, ha dichiarato ai giornalisti. No.
Me ne andai in giro per due pomeriggi e due sere di fila a cercare questo ragazzo, tanto per chiacchierare, ma purtroppo e per fortuna non lo trovai.

L’unica era aspettare che si rifacesse vivo e che allungasse di nuovo le mani.



[Un mese dopo, a Topolinia...]

Quando lunedì il nostro eroe ha messo piede nel negozio non l’ho perso di vista un attimo. Ha girato toccando questo e quello per cinque minuti, alla fine dei quali si è intascato 3 giochi per Playstation2.
Un amante dei videogiochi? Dubito fortemente.
A parte che dei giochi presi due su tre facevano cagare, erano i primi tre dello scaffale, il che mi porterebbe a pensare che il fine ultimo fosse quello di rivenderli. Ricettazione mi pare di capire.

Una volta uscito dal locale lo incito a ridarmi i videogiochi sottrattimi, ben conscio, grazie alla precedente esperienza di "Manolestasemprefesta" che la sua azione rientrava nel "furto aggravato". Lo invito a restituirmi i videogiochi, gli dico più volte che nel caso contrario lo avrei denunciato, gli mostro telecamera, monitor e la denuncia fatta in precedenza ad un altro fautore del "io rubo a Mondi Sommersi", tanto per fargli capire che non bluffavo.

Evidentemente mi spiego male, perché lui continua a negare.
Gli faccio vedere materialmente il dvd con la registrazione del giorno in cui prendeva i 3 giochi per psp e anziché negare o rendere il maltolto molto male, dà la colpa al suo amico.
Immaginario, dato che era solo.

Immaginatevi solo la scena.
Io davanti a questo burbero che gli chiedevo se gentilmente mi evitava di fargli il culo a tarallo e lui che dava responsabilità a persone inesistenti, non negando il fatto in sé, ma ammettendolo dando però la colpa al suo amico, di cui non aveva il numero di telefono e che faceva una scuola di cui non si ricordava il nome.
Imbarazzante.

L'imbarazzo fu totale quando mi salutò tranquillizzandomi che non aveva preso nulla e che era tutto okkei. Amici come prima.

Prima che sparisse all’orizzonte, fuori dal negozio, ci scambiamo le ultime battute.
- sai cosa faceva uno sputo su una scala?
- Saliva!

Dopo fragorose risate andiamo sul serioso:

- Un’ultima domanda, poi ti lascio andare
- Dimmi
- Perché da quando sei entrato in negozio, hai sempre tenuto la mano sinistra in tasca?
- Così, tanto per...
- E perché non la tiri fuori adesso?
- Mah, così.
- Non è che ci sono i miei videogiochi lì dentro, no?
- No, che dici, te l’ho detto che non li ho proprio presi, puoi controllare se vuoi.

E così ho fatto.
Ed eccoli li, i videogiochi, tutti e tre, nelle loro confezioni, con il prezzo ancora sopra. Il tizio sbotta in un pianto che dura da li fino all’arrivo della polizia, 10 minuti dopo, passando per i due micro tentativi di fuga.
Lo invito a seguirmi in negozio, lui piangendo mi prega di lasciarlo andare. Lo tengo per il braccio, se lo lascio non lo vedo più e non so ancora chi sia.

Mi dice che lui queste cose non le fa mai, e io gli ricordo dei giochi della PSP rubati un mese prima.
Giustamente mi ricorda che è stato il suo amico a rubarli, anche se quel giorno era da solo.
Poi ritratta, si è stato lui.
Ci avviamo verso il negozio (eravamo pochi metri più in là), sotto la porta fa uno scatto in avanti per scappare, trasformando il reato da "furto aggravato" in "rapina impropria", io perdo la presa, prendo la presa, poi la riperdo e la riprendo.

In tutto questo finiamo per terra, ma non perché come polizia e/o giornali hanno dichiarato "c’è stata una colluttazione", ma semplicemente perché abbiamo perso l’equilibrio.
Meno eroico, meno criminale, ma veritiero.
In questo cadere mi sbuccio la nocca del mignolo della mano sinistra e quella dell’indice della mano destra. Certo, fanno male, bruciano, sono escoriazioni, ma nulla di così eclatante.
Insomma non sono finito "in ospedale a seguito delle lesioni e contusioni a un braccio e alle mani", come riportato da Quotidiano e Gazzetta.
E il ladruncolo l’ho fermato io in questi suoi ridicoli tentativi di fuga, non i poliziotti di quartiere, come riportato da Quotidiano e Gazzetta.

Una volta in negozio chiamo la polizia, lui mi prega di lasciarlo andare, dice che me li paga, anzi no, mi lascia il cellulare e va a prendere i soldi di differenza.
Ma non scherziamo...

In cinque minuti i poliziotti di quartiere arrivano sul posto, poi aspettiamo altri 10 minuti l’arrivo della volante. In questo frangente il ragazzo svuota le tasche e mette tutto nel cappello da b-boy che aveva in testa:

- 2 pacchetti di sigarette, uno da 20 e uno da 10
- 1 accendino a fiamma alta
- 1 pacchetto di cartine
- 1 mazzo di chiavi

Manca nulla?
Oltre ai documenti dico.

Chiedo alla polizia durante il viaggio in questura se ci fossero possibilità che il birbante, tra un pianto e un altro, mi avesse lasciato un po’ di amica droghetta nel negozio.
Lo chiedo perché in fondo è un ragazzo e nzomma, i guaglioni si divertono a st’età e poi si va tutti in giro a far bisbocce.
Ma nooo, l’hanno perquisito, figuriamoci.
E poi loro son poliziotti, hanno "il fiuto" e io mi sono visto troppe puntate di Prison Breack.

Dopo la denuncia vado al pronto soccorso, un’altra ora e mezza che portano a quattro le ore di vita perse fino a quel momento dietro a sta faccenda. Ci vado perché comunque, in qualche modo, dei danni ci sono stati e quindi è giusto che ci sia un referto medico a dimostrarlo.
Ma non lesioni e contusioni, come detto da Quotidiano e Gazzetta. E non era un "ospedale", ma il "pronto soccorso".
Mischiare le parole in quel modo faceva tanto figo per i giornalisti che gonfiavano la notizia fino a stravolgerla completamente, facendomi passare prima per un supereroe che ha sconfitto il male fermando un terrorista alieno con chiare intenzioni di conquista planetaria, e poi come un coglione che ha preso legnate da un terrorista alieno con chiare intenzioni di conquista planetaria, con tanto di pulotti di quartiere che salvano il principesso indifeso e contuso e assicurano lo Skrull ai Fantastici Quattro.

La nota positiva è che Reed Richards in poco tempo sbatte il malvivente in una zona della zona negativa, più precisamente al carcere di San Nicola, dati i precedenti per:
- spaccio
- minacce
- colluttazione
- furto
- rapina

Un po’ come collezionare figurine, solo che quella di oggi sarebbe stata un doppione di cui si sarebbe potuto fare a meno.

Quando lo portano via il cattivone non nega il fatto, anzi, confessa immediatamente il precedente furto dei 3 giochi (e non "dvd" come detto dal Quotidiano) per PSP e l’attuale per PS2 (e non per "miniplaystation" come detto dalla Gazzetta), riducendosi in questo modo e immediatamente la pena a un terzo di quello che sarebbe stato in caso contrario.
E voglio vedere, con tutta quell’esperienza qualcosa l’avrà imparata 'sto tizio.

Se non avessi chiamato io la polizia, non l’avrebbe fatto nessuno e quest’ultima che poco sapeva dei furtarelli che il ventitreenne andava facendo in giro, non lo avrebbe di certo preso.
I giornali locali invece, partendo dalla conferenza stampa della polizia, affermano che i poliziotti già erano stati informati da me della presenza di questo ragazzo e che quindi erano "pronti" a beccarlo.
Niente di più falso.

Osservazione finale.
Sui giornali la polizia, nel nome del dirigente delle volanti Giorgio Oliva, dice (cito dal Quotidiano di Lecce) nell’articolo intitolato "Ritorna a rubare i dvd: Preso dai poliziotti di Quartiere" del 14 novembre 2007, a pagina nove:

"la telefonata fatta ai poliziotti di quartiere è sintomo del rapporto di fiducia instaurato con i commercianti. Il titolare della libreria, sapeva di poter rivolgersi in ogni momento ai nostri poliziotti di quartiere: dei problemi avuti con il ladro di DVD ne aveva parlato loro la scorsa settimana in una delle visite quotidiane. Le informazioni raccolte ci avevano permesso di avviare un’indagine ma soprattutto di rasserenare il commerciante che avrebbe potuto contare su di noi. E così è stato."

Queste parole dette dal Signor Oliva sono false.

Io non ho avvisato la polizia, di conseguenza loro non hanno avviato alcuna indagine, o comunque non l'hanno avviata a seguito della mia precedente fantomatica denuncia, dato che questa non c'è mai stata. Di conseguenza io non sono stato tranquillizzato proprio da nessuno, e ho dovuto passare il mese che distanziava il primo dal secondo furto, da solo, in attesa che il malvivente si rifacesse vivo e io lo prendessi.

Da solo.

E così è stato.


La polizia in tutto questo era altrove.


Sconvolgere i fatti in questo modo, raccontare falsità, come l’ospedale, le contusioni, le lesioni, potrebbero generare nel malvivente cattive intenzioni nei confronti della vittima, nei miei confronti, perché poco ne sa se quelle cose le ho rese note io in sede di denuncia o meno.

Io sono uno scapocchia e poco mi importa, a torto o a ragione non temo per la mia persona, ma se al mio posto ci fosse stata una ragazzetta timorosa, tante falsità dette dalla polizia, dal "dirigente delle volanti" non avrebbe complicato quel famigerato "rapporto di fiducia" del quale va in giro vantandosi?
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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Yeah
Se fossi stato al tuo posto non so cosa gli avrei fatto

Anonimo ha detto...

Ho già avuto esperienze del tipo "The police and the alien from the past", e ti assicuro che quello ke hai fatto era l'unica maniera per ottenere un pò di "giustizia"... I giornali cosa dicono? Cazzate come al solito! Il mestiere del giornalista è quello di dar vita a "miti e leggende" quotidiani, non di diffondere informazione (purtroppo)...
Quello che possiamo fare è sperare che chi scrive cazzate (e chi le dice) un giorno (sicuramente molto lontano), si renda conto che il quello che è il proprio mestiere comporta delle responsabilità e che non si tratta di esaltare l'ego personale o di pompare di stereocazzate i propri articoli.
Nel frattempo, come al solito, occhi aperti e mano sulla fondina...

Jack Daniel's ha detto...

"Se non ci fosse stata una squadra d'assalto SWAT nell'edificio all'angolo, credo che il terrorista assassino che ha rubato uno spropositato quantitativo di merce di contrabbando non sarebbe mai stato assicurato alla giustizia e non avrebbe scontato il fio delle sue colpe nelle patrie galere. Il fiducioso commerciante, malconcio dopo il pestaggio, deve solo ringraziare la tempestività e la solerzia delle forze dell'ordine se la sua attività può tornare a fruttare."

Vado bene come giornalista in erba?

Anonimo ha detto...

Io c'ero la prima volta quando li ha fregato i giochi psp e abbiamo rimuginato un po' su chi poteva essere stato, alla fine l'unico poteva essere solo lui, il tipo "hiphop".

in fede
shezan

HulkSpakk ha detto...

shezan ne sa un casino.
Una volta nel cesso del negozio ha fatto esplodere una bottiglia d'acqua.
McGuyver gli ha chiesto l'autografo.
Da allora shezan è conosciuto alla comunità locale col nome di "Unabomber".

Anonimo ha detto...

Looooooooooooooooooooool
Rimembro, rimembro (che significa che ho due membri)

Vai così! Hulk pawa renge!!!
Telespalla

Realtà Temporanea ha detto...

Visto? Cos'era? Un damerino in giacca e cravatta? No! Un hip hop, rapper, whatever... a motherfucker!!! Condemned to death!!!

HulkSpakk ha detto...

lanfrà, era solo un pirla ignorante.

Quelli che mi hanno spaccato il vetro della macchina che tu con tanto amore mi hai regalato cosa erano? Fascistelli de sutta a casa.