giovedì 3 settembre 2009

Mega 146: Parola di Libraio




Su Mega 146 c'è un mio articolo nella rubrica "Parola di Libraio".
Lo posto qui di seguito integralmente, per motivi redazionali alcuni passaggi e nomi sono stati tagliati.


Ecco il pezzo:

Spesso con l’arrivo dell’estate alcuni editori decidono di mettere sotto sconto il proprio catalogo, con offerte forti per chi acquista dal loro sito. Lo sconto che propongono alcune volte raggiunge le vette del 40% del prezzo di copertina e le notizie di queste offerte vengono diffuse di sito in sito, raggiungendo un certo bacino di utenza.
Mettendo sotto sconto il proprio catalogo però mettono sotto scacco i negozianti che hanno fino a quel momento investito sull’editore a margini ben più bassi e che, è facile immaginare, avranno più difficoltà a smaltire questo materiale che diventerà capitale immobilizzato per molto tempo.
Questa volta stiamo parlando di Hazard Edizioni.
Capisco perfettamente la gioia dei lettori nel vedere dei fumetti costosi e desiderati con uno sconto così alto, ma mi permetto di guardare più avanti.

Queste iniziative scavalcano totalmente la fumetteria, sulla quale non è stato fatto alcun lavoro per espandere il proprio marchio, e mirano ad eliminare il passaggio "editore-distributore-fumetteria-lettore" abbreviandolo a "editore-lettore" e aumentando conseguentemente il margine di guadagno.
Se da un lato questo rende felici cliente finale ed editore, dall'altro peggiora il lavoro del negoziante, che presto o tardi finirà per non ordinare più il materiale dell'editore in questione.
Questo avverrà più o meno consapevolmente.

Le obiezioni a questi discorsi sulla lungimiranza dell’iniziativa calcano la scia dei negozianti che non ordinano il materiale in essere, o che tali ordini non siano soddisfacenti a quelle che sono le esigenze e le aspettative di chi pubblica.
Non è vero. La scontistica del 40% non viene fatta al negoziante, ma al cliente del negoziante, proprio per scavalcarlo ed avere un introito maggiore e questo porta l’editore in una posizione di concorrente della fumetteria.
Il negoziante non avrà ragione di acquistare materiale la cui vendita non è certa, i cui prezzi sono alti, e dei quali ha la certezza che il proprio cliente potrà acquistarli ad uno sconto di un terzo superiore a quello che ha lui in qualità di rivenditore direttamente da chi pubblica.
E' immaginabile che proseguire in questa direzione, che attualmente conta due campagne promozionali molto simili in soli sei mesi, porterà ad una situazione in cui l'editore non avrà nemmeno quella piccola vetrina che ha adesso nei negozi specializzati e non avrà nessun negoziante che istruirà il cliente a quel genere di letture e quindi, a meno che non attui una politica di vendita privata limitata a fiere e alla potenza del proprio sito, sparirà completamente.

D'altro canto è plausibile pensare che sia più saggio investire su quegli editori che hanno capito che la fumetteria è un'azienda e non un fan club da utilizzare come cuscinetto. E grazie a dio, ci sono.
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